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Il primo appuntamento culturale artistico di questa estate 2021, organizzato da Nino Abbate, è quello della “Rigenerazione di un luogo storico di cultura, lo Studio d’Arte Epicentro”. È il primo luogo d’arte contemporanea decentrato barcellonese che riapre i battenti dopo trentatre anni a Gala di Barcellona Pozzo di Gotto, domenica 18 luglio 2021, alle ore 19.30, con l’esposizione di manifesti, fotografie, poesie, opere d’arte e articoli di giornali, del Premio di poesia Circolare (2010-2020), una Anteprima della Cerimonia di premiazione della XI edizione del Premio. Oltre allo stesso Abbate, interverrà l’architetto Andrea Cristelli.

Lo “Studio d’arte Epicentro” creato da Nino Abbate nel lontano 1988, con la collaborazione dell’artista Salva Mostaccio, dopo alcune eventi culturali di prestigio, nel 1992 si è trasferito nella nuova sede poco distante che oggi contiene la collezione d’arte contemporanea su mattonelle del Museo Epicentro. Nino Abbate, come sappiamo nella sua ricerca artistica sulla circolarità ritorna al punto di partenza, con nuovi stimoli per l’arte contemporanea dopo questi ultimi anni di pandemia, con  un nuovo percorso di creatività per le nuove generazioni.
L’esposizione si può visitare fino al 31 luglio 2021 dalle ore 19,30 alle ore 21,00.

Francesco Cilona, scriveva “Il Personaggio – Nino Abbate”. Giornale di Sicilia, venerdì 9 dicembre 1988)
Lo storico Filippo Rossitto, nel suo ottocentesco volume sulla città di Barcellona Pozzo di Gotto, scrive che “la storia di Gala è collegata a quella del monastero dei Basiliani, che dicesi fondato nei primi secoli della chiesa”. Pertanto Gala ridente villaggio collinare, “molto delizioso e per le ombre dei belli agrumeti e per il mormorio di limpidissime acque e per il verde oscuro delle annose querce”, per oltre un millennio fu scrigno di antica cultura e, solo dopo che i Basiliani si trasferirono a Barcellona  centro, lentamente perdette i suoi più nobili connotati, lasciando a testimonianza i pochi ruderi del suo glorioso monastero. Tuttavia qualcosa dev’essere rimasto nel sangue dei Galoti, se ancora permane in essi una fierezza temperamentale che li contraddistingue e se sovente emergono individualità capaci d’eccellere, soprattutto nel campo artistico.
Eppure Gala è rimasto per tanti anni culturalmente emarginato, per l’assoluta mancanza d’iniziative stimolanti, come d’altronde avviene in tutte le trascurate zone di periferia. Adesso c’è però qualcosa di nuovo che si muove, forse nella direzione giusta. La prima spinta verso la rinascita culturale dello storico villaggio non viene dal Comune, ma da un giovane artista nato e cresciuto a Gala, che, utilizzando una sala di sua proprietà. Ha creato quello che lui chiama “Epicentro d’arte”, dove, lontano dalla città, ha cominciato ad esporre decine di quadri da lui dipinti, dall’82 ad oggi, con l’intento di fare di quel luogo un punto di partenza e di riferimento per incontri culturali sempre più intensi e profiqui…