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Nel pomeriggio di giovedì 11 gennaio 2018 il Sen. Mario Michele Giarrusso, parlamentare del Movimento 5 Stelle, è stato ospite della Libreria Gutenberg di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) in occasione della presentazione del suo libro  “Il voto di scambio politico-mafioso” scritto insieme al saggista Andrea Leccese.

L’evento è stato organizzato dal meet up “Grilli del Golfo” ed erano presenti gli attivisti Lorella Mazzeo ed Igor La Spada che ha introdotto con un breve intervento, parlando dei Grilli del Golfo, un meet up che copre un territorio che comprende Barcellona P.G. e dintorni e che raggruppa simpatizzanti del M5S che si confrontano su varie problematiche, come quelle ambientali ad esempio.

Quindi la parola è passata alla giornalista Cristina Saja, che ha moderato l’incontro. Dopo aver illustrato le biografie degli autori del libro ha sottolineato come l’Avv. Giarrusso sia stato definito “pericoloso” da un noto mafioso, quindi ha dato la parola allo stesso Senatore di Catania.

“Il libro è nato  per due motivazioni: il voto di scambio è il più grave reato dopo i reati di strage e di omicidio. Perché non si riesce a vincere la lotta contro la mafia? Dal libro si comprenderà benissimo. I cittadini considerano il reato come non rilevante mentre con il libro lo portiamo al centro del dibattito politico”. Il Sen. Giarrusso ha poi proseguito evidenziando come la nostra Carta costituzionale ci fa sovrani ma con il voto di scambio diventiamo cittadini servi. Ha ricordato l’importanza di figure di magistrati che hanno pagato col sangue il loro impegno quali Falcone e Borsellino ma anche altri servitori dello Stato quali Cordova, Caselli, contrapponendoli a politici che hanno remato contro, basti pensare al Ministro Martelli che spezzettò il lavoro fatto. È stato cancellato l’Ufficio Istruzione creato da Chinnici. Di contro Giarrusso ha lodato l’art. 4/bis dell’ordinamento penitenziario, definita “norma lucchetto” in quanto ha chiuso le porte del carcere in modo perentorio ai mafiosi, salvando molte vite in quanto dalla sua entrata in vigore non si vuol più rischiare di prendersi l’ergastolo anche quali semplici esecutori di reati minimi che portano ad un reato più grave di stampo mafioso. Con questa norma è stata evitata la strage che era in programma per uccidere il magistrato catanese Paci; con la stessa un figlio non ha obbedito all’ordine del padre, boss al 41 bis, di uccidere la sua stessa sorella perché innamoratasi di un carabiniere.

La presentazione si è chiusa con il messaggio del Sen. Giarrusso: “Questi infami fino al 23 dicembre hanno cercato di fare il regalino agli amici mafiosi, occorre pensare alla partita che ci stiamo giocando, il nemico da battere per la mafia siamo noi del Movimento 5 Stelle. Noi il 4 marzo dobbiamo difendere la nostra democrazia da chi la vuole consegnare in mano alle mafie ed alla criminalità”.