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Nella mattinata di oggi, giovedì 18 febbraio 2021, si è tenuto un sit-in pacifico delle lavoratrici e dei lavoratori ex dipendenti del punto vendita ‘Famila’ di Barcellona Pozzo di Gotto. Un presidio che ha preso il via alle 9.30 e che si è protratto fino alle 12.30 presso il parcheggio antistante il noto ipermercato della città del Longano, nel rispetto delle norme anti-Covid. 

Erano presenti alla manifestazione, oltre ad una rappresentanza dei lavoratori, alcuni esponenti del sindacato Uil ed il consigliere comunale Gabriele Sidoti (Città Aperta), giunto in rappresentanza dell’istituzione comunale, il quale si è confrontato con lavoratori e sindacalisti per cercare di comprendere come poter assicurare il sostegno di Consiglio e Amministrazione comunale della città di Barcellona Pozzo di Gotto.

Francesco Rubino (Uiltucs Messina) ha evidenziato l’assurda ed incomprensibile situazione in cui si trovano i 40 ex dipendenti del Famila, che avevano avuto rassicurazioni circa il loro futuro lavorativo ove l’attività, chiusa da ben due anni, fosse ripartita. Oggi si sta riaprendo sotto il nome Conad, e non si chiede certo la luna ma solo di poter mantenere il proprio posto di lavoro. Tra l’altro i lavoratori e le lavoratrici hanno un’età media che si avvicina ai 50 anni per cui è difficilissimo se non impossibile di questi tempi intraprendere una nuova attività ripartendo da zero.

Da aggiungere inoltre che pare che un consociato della nuova proprietà abbia addirittura dato il via alla ricerca di nuova gente da assumere per l’apertura di un supermercato Conad nella nostra zona. Scontato pensare che si tratti proprio dell’ex Famila ed ecco che al danno si aggiunge la beffa. Tra l’altro si parla di 40 famiglie ovvero oltre 200 persone. Un vero e proprio dramma dal punto di vista sociale ed umano, ulteriormente aggravato dalla pandemia.

Come ci è stato comunicato, i presidi pacifici continueranno a tutti i livelli, dalla Prefettura di Messina alla sede centrale Conad e ci auguriamo che questa situazione venga attenzionata anche dai parlamentari regionali e nazionali che su questo territorio sono stati eletti e di conseguenza devono necessariamente prendere a cuore le istanze di cittadini che, lo ripetiamo, chiedono esclusivamente quello che è un sacrosanto diritto: il lavoro.