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Arrivano anche i commenti a freddo degli altri due candidati alla carica di primo cittadino della città del Longano, Giuseppe Sottile piazzatosi quarto con più di duemila voti a suo favore, il quale non nasconde le sue migliori aspettative sull’esito, anche se ha ottenuto pur sempre un risultato apprezzabile, e il candidato sindaco Giovanni Munafò che sostenuto da una sola lista ha racimolato non più di 600 voti.

Per Giuseppe Sottile: “E’ evidente come il risultato elettorale non è stato soddisfacente. Avevamo proposto l’idea di un centrodestra unito ed alternativo alla sinistra, ma evidentemente i cittadini non hanno apprezzato la nostra scelta di coerenza, oppure non hanno ritenuto valido il nostro progetto. Anche se, a onor del vero, va sottolineato come nessuno dei candidati – a parte, in qualche misura, il sottoscritto – abbia preso il cd voto di opinione, essendo il loro risultato frutto del trascinamento delle liste. E’ certo, comunque, qualunque sarà il risultato finale, che la mozione di sfiducia ha aperto una nuova fase politica, innescando una potente spinta propulsiva, in un momento di stasi amministrativa e – checché adesso se ne dica – di sfiducia popolare diffusa”.
“Apprezzo – continua Sottile – la scelta di entrambi i candidati di non fare apparentamenti, così da assegnare il premio di maggioranza a chiunque vinca, conseguendone la possibilità di amministrare e potendo contare sulla maggioranza in consiglio comunale. Dal canto nostro, ringraziamo tutti coloro – e non sono pochi – che ci hanno sostenuto e che hanno creduto in noi. Il nostro progetto continuerà ad andare avanti. Vigileremo severamente sulla realizzazione del programma elettorale del nuovo sindaco, ed inoltre, nell’ottica di una possibile collaborazione nel superiore interesse della città, lanciamo sin da ora ad entrambi i candidati una sfida: quella di realizzare taluni punti del nostro programma elettorale, che riteniamo strategici per il futuro di Barcellona PG. Perché sono i fatti concreti che continuano ad interessarci, e non le fumose promesse elettorali”.

Mentre per Giovanni Munafò: “Nel ringraziare tutti coloro che lo hanno votato e sostenuto il progetto della mia candidatura, dettato dalla coerenza con i principi fondamentali del PD al quale si è sempre ispirato, ritengo conclusa questa fase del percorso politico avviato e per tale motivo comunico di non assumere alcuna posizione in merito al prossimo ballottaggio del 14 e 15 giugno”.