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L’approvazione del piano Tari suscita polemiche in Consiglio Comunale, i gruppi consiliari “Avanti con fiducia”, “Centro sinistra per il bene comune” e “Megafono” hanno proposto 6 emendamenti nel tentativo di alleviare il carico che, graverà sui cittadini. Oltre agli oneri aggiuntivi derivanti dalla chiusura della discarica di Mazzarà Sant’Andrea, infatti, il piano approdato in Consiglio prevedeva costi ulteriori che potevano essere diminuiti o eliminati. Gli emendamenti proposti dai tre gruppi consiliari miravano ad ottenere un taglio di circa 500.000,00 euro, con l’introduzione di specifiche riduzioni in favore dei nuclei familiari numerosi o disagiati.

“Nello specifico quattro erano relativi a modifiche del piano finanziario TARI, – scrivono in una nota i gruppi consiliari d’opposizione – ed in particolare:

eliminazione delle somme da attribuire alla SRR, che andrebbero invece attribuite all’ATO ME2, in quanto già oggetto di contestazione, per un risparmio di Euro 100.000,00;

eliminazione dei costi per le bonifiche di siti contenenti rifiuti pericolosi e non pericolosi quando questi interventi vengono fatti in danno a terzi, che dovranno quindi rimborsarne l’importo;

riduzione dei costi per gli interventi di igiene cittadina (derattizzazione, demuscazione etc.)

– riduzione dei costi per la raccolta differenziata da 418.000,00 a 344.567,85 Euro, in quanto tale è l’importo pagato dal Comune alla Dusty per il servizio.

Un emendamento è stato poi proposto sulle tariffe: • una riduzione del 50% della TARI utenze domestiche per le famiglie disagiate, in funzione dell’indice ISEE e, a parità di ISEE.

Il risultato della votazione non è andato nella direzione sperata, degli emendamenti proposti al piano ne è stato approvato solo uno, quello inerente la riduzione dei costi della differenziata. Mentre sono stati bocciati tutti gli altri, persino le agevolazioni per i meno abbienti. Né i consiglieri di maggioranza hanno ritenuto opportuno proporre altri emendamenti.

Il danno quindi è chiaramente riversato sui cittadini che dovranno pagare tariffe più alte di quelle rese necessarie dalle circostanze oggettive del conferimento a Catania. Con l’accoglimento degli emendamenti si sarebbe infatti arrivati ad un aumento del 36% invece che dell’attuale 46%.

Spiace constatare che pur di non accogliere suggerimenti e spunti dalle forze di opposizione, si sia preferito votare frettolosamente un piano che necessitava una analisi più attenta e dettagliata e far pagare immotivatamente più del necessario i cittadini. I consiglieri di maggioranza hanno preferito disquisire su altre questioni, continuare ad attaccare la passata amministrazione piuttosto che approfondire eventuali correzioni, dimostrando un comportamento poco responsabile e di fatto abdicando al proprio ruolo”.