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Nel tardo pomeriggio di mercoledì 9 agosto 2017 si è svolto al Museo Epicentro di Gala un nuovo appuntamento dell’evento “Impronta d’Autore” che ha visto protagonista il pittore e scultore Filippo Minolfi.

Prosegue quindi questa originale iniziativa nata dall’inventiva del Direttore del Museo Nino Abbate, che dopo l’artista e poetessa Salva Mostaccio, lo scultore Salvatore De Pasquale, l’artista e storico della città Marcello Crinò, il Direttore artistico del Teatro Mandanici Sergio Maifredi, il critico d’arte Andrea Italiano, il fondatore di Fumettomania Mario Benenati, l’editore Pierangelo Giambra, il musicista Antonio Vasta, il cantautore Carlo Mercadante, il politico Domenico Nania, la giornalista e scrittrice Francesca Romeo, il poeta e critico letterario Carmelo Aliberti e la vincitrice della VII edizione del Premio di Poesia Circolare 2017 Patrizia Donato, ha visto Filippo Minolfi giungere da Messina nel bellissimo giardino dell’Epicentro.

Nino Abbate ha introdotto la serata ringraziando la stampa e ricordando l’incoraggiamento che ebbe da parte di Minolfi all’inizio della propria avventura nel mondo dell’arte. Quindi Andrea Italiano, che ha fortemente caldeggiato la presenza di Minolfi a questo evento, ha narrato dei suoi incontri con il pittore in un locale che oggi non esiste più o alla Mostra al Palacultura di Messina, poi replicata a Barcellona nel 2012. Lo ha definito “artista umile e grandissimo, che partì dal realismo per giungere al surrealismo”.

A seguire l’intervista a Filippo Minolfi da parte della giornalista/docente nonché Presidente della Pro Loco “Manganaro” Flaviana Gullì, la quale ha letto una nota biografica dell’artista, nato nel 1930 e laureatosi in Giurisprudenza per poi trasferirsi definitivamente per motivi di lavoro nella città di Messina, dove vive tutt’oggi. Introdotto da Salvatore Stancanelli nel “Villino Mamertino” di Terme Vigliatore, di proprietà di Guglielmo Jannelli fu a stretto contatto con opere dei vari Balla, Severini, Boccioni e Carrà, mentre al Grand Hotel delle Terme con i lavori di Tosi e Morandi, lì esposti. Conobbe il pittore Nino Leotti a casa del quale incontrò Guttuso e Migneco.

Il coloratissimo Cristo Pantocratore nella Basilica di San Sebastiano è certamente la sua opera più nota insieme ai monumenti a Sebastiano Genovese ed a Bartolo Cattafi, quest’ultimo scelleratamente amputato della base.

La serata si è chiusa con un messaggio del “grande vecchio” della cultura made in Barcellona Filippo Minolfi (87 anni portati benissimo!): “I giovani che si accostano al mondo dell’arte devono studiare ed avere grande umiltà”. Quindi il pittore scultore ha apposto la propria impronta sulla mattonella 30×30 di argilla viva ed un rinfresco offerto dal Museo nel giardino ha chiuso quest’altro importante ed interessante evento.