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Da quella maledetta e terribile esplosione del pomeriggio di mercoledì 20 novembre 2019 in contrada Cavaliere/Femminamorta la città di Barcellona Pozzo di Gotto è piombata in un’atmosfera cupa con tutta una serie di stati d’animo che spaziano dallo stupore alla rabbia, dalla tristezza al dolore.

In queste ore tutti condividono idealmente il dramma delle famiglie coinvolte in quei terribili momenti che hanno portato alla morte di ben cinque persone. Ironia della sorte si è scoperto che quelle stesse persone stavano lavorando per mettere in sicurezza il luogo, la ditta Vito Costa e figli, da una vita fra le realtà più conosciute nel campo dei giochi pirotecnici. Già dieci anni addietro una esplosione che provocò la morte di una persona, oggi la tragedia si ripete in proporzione ancora maggiore.

Venera Mazzeo, 71 anni, moglie di Vito Costa, titolare della ditta di fuochi pirotecnici, è stata la prima ad essere estratta dalle macerie subito dopo lo scoppio avvertito in città e nei centri limitrofi. Da poco era stata salutata dal marito, salvo per miracolo. Un operaio della stessa ditta è Giovanni Testaverde, 33 anni di Merì, il quale non avrebbe dovuto essere in quel posto in quel momento, come ha dichiarato la moglie che adesso non ha ancora detto ai figli che il papà non c’è più. Poi vi sono gli operai di una ditta esterna che era arrivata per effettuare dei lavori che potessero dare ai locali appunto “più sicurezza” e che invece sono morti, Vito Mazzeo, 23 anni di Barcellona P.G., il più giovane, una vita davanti e già a sacrificarsi per portare a casa qualche soldo, e poi Fortunato Porcino 31 anni di Barcellona P.G., sposato da qualche anno e da poco papà, e Mohamed Taeher Manai 39 anni di origini tunisine ma da dieci anni in Italia, grandi lavoratori che sono stati fatti a brandelli da quei botti che dovrebbero portare gioia e colore.

La città del Longano è balzata agli onori della cronaca nazionale, i telegiornali nazionali hanno dato la notizia della strage fra i titoli di testa, come del resto anche i maggiori giornali del Paese. Dirette con inviati Rai e Mediaset dal luogo del disatro. Purtroppo non sono mancati quei colleghi che con vera e propria incoscienza hanno dato notizie totalmente false riguardo i feriti, infatti sono stati dati per morti prima Tonino Bagnato figlio del titolare dell’omonima ditta che stava eseguendo i lavori in contrada Cavaliere e poi lo stesso Nino Costa, figlio di Vito e della signora Venera Mazzeo che ha cercato di salvare fino all’ultimo. Entrambi sono ricoverati in ospedale e pur gravi dovrebbero farcela e la prognosi verrà sciolta nelle prossime ore.

Le indagini degli inquirenti proseguono incessanti, non verranno effettuate autopsie sui corpi delle vittime ma solamente un esame esterno per poi consegnare alle famiglie le salme affinché possano svolgersi i funerali, nella cui giornata verrà proclamato il lutto cittadino, molto probabilmente fra lunedì e martedì prossimo. In queste ore si stanno moltiplicando i messaggi di cordoglio soprattutto tramite i social che mai come in questa circostanza erano stati così affollati di commenti di ogni tipo, da parte di semplici cittadini, di mamme e papà che si immedesimano nel dramma delle famiglie, e da parte di associazioni, istituzioni, o anche di giornalisti che in casi come questo si trovano a dover raccontare la morte vivendola “live”, qualcosa di terribile eppure un lavoro che va fatto per informare, con discrezione e rispetto verso vittime e familiari evitando di incorrere in errori di superficialità o ancor peggio in veri e propri atti di abominevole sciacallaggio.

Intanto alcuni eventi programmati a Barcellona Pozzo di Gotto in questo fine settimana sono stati sospesi in segno di lutto mentre altri si svolgeranno regolarmente, nelle parrocchie si prega in attesa dell’ultimo saluto e su iniziativa dell’Amministrazione comunale sono stati messi a disposizione dei cittadini due conti correnti, bancario e postale, dove ciascuno potrà fare delle donazioni alle famiglie delle vittime, l’Asd Igea 1946 nella partita casalinga di domenica al D’Alcontres Barone devolverà l’incasso alle famiglie ed accetterà donazioni spontanee. E torna d’attualità la tematica della tutela dei lavoratori, del rispetto delle norme di sicurezza:  rischiare la vita quotidianamente per il pezzo di pane è una triste realtà soprattutto in ditte come quelle pirotecniche ma nel caso della famiglia Costa, proprio per venire incontro alle richieste della Prefettura, si stavano ulteriormente mettendo a norma i luoghi e, come detto, probabilmente questo ha portato alle tragiche conseguenze in quanto una scintilla avrebbe provocato l’iniziale incendio partito dalle vernici e propagatosi poi agli altri locali in un mortale effetto domino. Le indagini ci diranno forse qualcosa in più ma non potranno purtroppo restituire ai figli i padri e la madre, alle mogli i mariti, alle mamme i giovani figli.

Oggi è il 22 novembre, una data che tutti i barcellonesi ricordano bene infatti esattamente otto anni addietro si verificò la terribile alluvione che mise in ginocchio la città. Adesso siamo qui tutti insieme a vivere un nuovo dramma ma la riflessione che si può fare è quella che apre le porte alla speranza, oggi come allora. In quella terribile circostanza i cittadini si rimboccarono le maniche e la città risollevò la testa, già a Natale non si respirava più il clima da città disastrata di un mese prima. Oggi una città è sotto schock per una tragedia che ciascun cittadino “sente” sulla propria pelle, auguriamoci che anche adesso ci si possa rialzare e lo auguriamo alla famiglia Costa innanzi tutto, ed alla sua rinomata ditta, e naturalmente a tutte quelle famiglie che in queste ore vivono nel dolore più lancinante. Per questo vogliamo chiudere con idealmente davanti agli occhi i tanti bellissimi fuochi ai quali ci ha abituati l’azienda pirotecnica “Vito Costa & figli” che nel prossimo Natale avrebbe festeggiato i successi di questi anni: li abbiamo ammirati tutti con la testa all’insù, in particolare quelli spettacolari sulla spiaggia di Calderà per la festa di San Rocco. Oggi questa realtà piange, e con loro una città intera, ma ci piace pensare che le cinque vittime adesso saranno in un’altra dimensione, nella quale staranno godendo colori e spettacoli che quaggiù neanche immaginiamo.  RIPOSINO IN PACE.