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“Il vento e l’anima”. Questo il titolo della bellissima silloge di Giulia Maria Sidoti, pubblicata con la Casa Editrice Smasher, presentata venerdì 5 maggio nell’Aula Magna del Liceo “Luigi Valli” di Barcellona Pozzo di Gotto. Ad organizzare la serata la FIDAPA, in collaborazione con l’Unione Mondiale dei Poeti.

Dopo i saluti istituzionali curati dall’avv. Maria Concetta Santamaria, in qualità di presidente pro tempore della FIDAPA di Barcellona Pozzo di Gotto, e quelli dell’Unione Mondiale dei Poeti (la prof.ssa Maria Morganti Privitera ha letto un messaggio da parte del Cav. Bertolasi), è toccato al Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia, che si è complimentato con l’autrice, la casa editrice e i convenuti, sottolineando lo spessore culturale del tessuto barcellonese che è in pieno fermento. Intervallate da momenti musicali, curati dalla brava e giovane Dobora Migliore, si sono succedute le letture di alcune poesie della silloge presentata, la relazione del prof. Francesco Speciale, l’intervento di Giulia Carmen Fasolo, direttrice delle Edizioni Smasher, e dell’autrice Giulia Maria Sidoti.

Ma prima degli interventi di approfondimento, vi è stato il saluto di Nino Pietrini, il figlio del compianto Maestro Mariano. In sala vi erano esposti dei quadri dello stesso artista e si è commemorata la sua importante figura (ricordata poi da tutti i relatori, inclusa l’autrice), rammentando a tutti i presenti la teoria sull’inesistenza dell’errore, considerato da Mariano Pietrini un artificio della nostra società.

Quindi, ha preso Francesco Speciale che si è soffermato sul valore della poesia. Per l’ex preside della scuola D’Alcontres, oggi seguito e apprezzato docente dell’Università della Terza Età di Barcellona P.G. con i suoi incontri sulla musica classica, c’è sempre un momento buono per avvicinarsi all’arte. Essa non può limitarsi ad imitare, ma deve trasmettere. Con riferimenti senza dubbio eruditi (Pascoli, Leopardi, D’Annunzio, Carducci, ma anche Eraclito, etc.), ha accompagnato il pubblico (numeroso in sala) per una migliore comprensione del volumetto di Giulia Maria Sidoti. La domanda che ha rivolto anche ai giovani partecipanti (vi erano diversi alunni dell’autrice che di mestiere fa l’insegnante) è stata molto significativa: “E’ ancora possibile ritagliare uno spazio al dubbio esistenziale?”. La nostra società, infatti, ci impone una frenesia, una comunicazione così roboante e sintetica, che ormai diviene difficile, complesso non parlare più per slogan. Eppure, per il prof. Speciale la poesia – specificatamente quella che è stata presentata e che emerge da “Il vento e l’anima” – “può primeggiare, perché la parola può primeggiare”. L’ex preside ha proseguito ricordando anche il ruolo, nel tempo, del poeta (cantore, educatore, vate, veggente…). Ed ha sottolineato, complimentandosi sinceramente con la casa editrice (che compie 10 anni di lavoro costante sul territorio anche nazionale, ndr) per scelte così coraggiose. Oggi, infatti, gli editori sono perlopiù interessati al commercio, al guadagno facile, chiedendo anche contributi e difficilmente dando spazio a inediti di questo tipo. Pubblico ciò che possono facilmente vendere, rischiando di far disperdere alcune importanti opere letterarie. Le Edizioni Smasher, secondo il prof. Speciale, invece hanno ancora una volta dimostrato coraggio e scelte importanti che sicuramente premiano. Ricordiamo, infatti, che la Casa Editrice non ha mai chiesto vincoli economici agli autori, né a essi l’acquisto – neppure in numero minimo – di volumi. Francesco Speciale ha poi riportato il significato dei temi più importanti del volumetto delle poesie, della capacità linguista dell’autrice di rappresentare le proprie emozioni nella polarità di positivo e negativo. Ma ha anche sottolineato l’uso del simbolismo, delle allegorie, dei suoni onomatopeici all’interno dei versi. L’uso delle parole da parte di Giulia Maria Sidoti, oltre che rappresentare l’amore all’interno di una cornice cosmica, rimandano musicalità, suggestioni, eternità. Ha concluso il suo intervento sottolineando il gusto estetico indubbiamente presente nella silloge “Il vento e l’anima”.

Subito dopo è toccato all’editrice che è riuscita ad incantare l’uditorio con un discorso a braccio che ha mostrato il cuore del volume. Indubbiamente dotta quanto ironica, è riuscita immediatamente a catturare il pubblico: “Sarò breve e concisa. Giusto perché vedo sul vostro volto spalmata la stanchezza”. Nel tentativo di rispondere alla domanda della presidente, l’avv. Maria Concetta Santamaria, l’editrice ha risposto in modo simpatico altrettanto simpatico: “Il mio lavoro è quello di fare l’amore con i libri. Farlo con gli autori e le autrici mi verrebbe assai complicato, ed è evidentemente impossibile, ma con i libri mi riesce molto bene”. A segnare definitivamente il confine tra una versa casa editrice, che si muove attraverso scelte che sono importanti e lontane da una semplice stampa tipografica, sono state le sue parole di approfondimento sulle capacità del volumetto “Il vento e l’anima” di raccontare l’esistenza. L’editrice di Smasher ha offerto al pubblico chiavi di lettura inedite e sicuramente suggestive. Molto interessante è stato il tentativo, tra i vari riusciti, di attualizzare il bisogno di ciascuna persona di parlare di sé, per non finire nell’oblio e per non lasciare che la propria storia sia dimenticata. Allacciandosi ad una osservazione lasciata dal prof. Francesco Speciale sull’uso delle nuove tecnologie, la Fasolo ha colto la suggestione per fare un parallelismo molto serio e particolarmente apprezzato. Considerando anche la presenza di un giovane pubblico in sala, il riferimento ai nuovi nativi digitali (i giovani che usano la tecnologia come strumento preferito) è stato chiaro e molto interessante. Ma ha evidenziato come ciascuno, anche adulto e di generazioni differenti, alla resa dei conti, sceglie un proprio modo per farsi riconoscere e per esistere. Per la Fasolo, infatti, Giulia Maria Sidoti ha scelto la poesia come volano per non lasciare la propria esperienza solo per sé, limitandosi ad autocelebrarsi e ad autoascoltarsi. Altri scelgono i social, un esempio tra tanti, “perché è l’unico modo – ha evidenziato l’editrice – per trovare risposte anche se ciò vuol dire amplificare e adoperare protesi comunicative che spesso delegano ad altri, in questo caso a veri e propri “strumenti digito-attrattivi”, il compito di parlare di noi e per noi”. Il like, per la Fasolo, non è un semplice “sono d’accordo con te”, ma è di più e riguarda “il riconoscimento dell’altro in quanto riflesso di noi”, quello di cui del resto abbiamo ogni giorno tutti bisogno: non restare nell’anonimato, essere riconosciuto nel nostro vissuto. Le poesie di Giulia Maria Sidoti, per l’editrice, sono un “roboante emotivo” (da qui un altro richiamo al prof. Speciale sulla comunicazione frenetica). La poesia, secondo la chiave di lettura della bravissima editrice, non è un suppellettile, antico, superato, da scartare, ma può e deve essere considerato uno strumento attuale di trasmissione della nostra esistenza. “Se è vero che il poeta ha diverse funzioni, come ci ha detto giustamente il prof. Speciale, chi lo ha detto che tale funzioni non possa spettare anche a Giulia Sidoti con il suo “Il vento e l’anima”?”. Innegabile, per l’editrice, la difficoltà di vendere poesia, ma perché bisogna “educarsi ad assaggiarla, ad assaporarla, a riconoscere in essa la possibilità di esprimere se stessi al di là di formalismi che ci accompagnano ogni giorno dentro ai nostri ruoli sociali. La poesia tocca l’esistenza, va all’essenziale, ecco tutto”. La Fasolo ha concluso invitando tutto il pubblico ad avvicinarsi alla poesia: “Non vi chiedo per forza di comprare il libro, ve lo posso prestare pure io! Ma leggete, arricchiamoci tutti di un’esperienza di vita che non è solo di Giulia Maria Sidoti. Vi sfido a trovare anche una sola delle emozioni esistenti nei versi che non faccia parte della vostra esperienza quotidiana di vita, quando quando amate o vi ritraete spaventati. Anche se senza dubbio ognuno di noi è unico e irripetibile, anche se vive in situazioni analoghe ad altre persone. La poesia può essere vita quotidiana, anzi lo è, oltre che impegno civile”.

Le letture, curate ottimamente dalla stessa autrice e dalla prof.ssa Maria Morganti Privitera, hanno certamente arricchito una serata culturale che è stata il plus ultra dell’arte considerata in molte delle sue sfaccettature.

Al termine della presentazione l’autrice ha ringraziato i convenuti, la casa editrice che ha creduto in lei, i propri alunni (l’amata 4B indirizzo linguistico del Liceo Scientifico “E. Medi”) e soprattutto ha ricordato i motivi per cui ha deciso di scrivere, citando la precedente pubblicazione, ma sottolineando che quest’ultima la rappresenta ancora di più. Sicuramente, nonostante anche gli altri eventi (ben 4!) presenti in città e di altrettanto indubbio valore, l’incontro organizzato dalla FIDAPA è stato un inno non solo alla poesia, ma alla musica, alla pittura, alla cultura a 360° gradi. A testimoniarlo anche il rappresentante regionale dell’Unione Mondiale dei Poeti, Filippo Scolareci, presente in sala e altri artisti di Barcellona, tra cui autori anche della stessa Smasher (prof. Vito Natoli, il grande poeta Isidoro Aiello, il maestro Giuseppe Messina, etc.). Da parte di tutta la redazione la speranza che incontri di questa portata e di questo spessore siano organizzati e promossi in città più spesso.