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Sta per avviarsi alle fasi conclusive il processo di primo grado sul Parco Commerciale di Contrada Siena. Per questo motivo le associazioni cittadine, le forze sociali e le realtà religiose che in questi anni hanno sposato la battaglia contro la sua realizzazione, avvertono la necessità di ribadire con forza alcuni concetti.

I firmatari: Movimento Città aperta,  Associazione Rita Atria, Liberi tutti, Arci Città Futura. Arci Cohiba, Avulss, Legambiente, Migralab. Fraternità Carmelitana, Figlie di Maria Ausiliatrice, Fidapa, Casa di solidarietà ed accoglienza, Artigiarte, Edizioni Smasher, Gruppo scout F.S.E. Piergiorgio Frassati, Vivi Don Bosco, Salesiani Don Bosco, Oratorio San Michele Arcangelo, Convento Sant’Antonio di Padova P.G.S.-HODEIR, dichiarano quanto segue:

“E’ noto come l’esposto, originariamente presentato dalle Associazioni Rita Atria e Città Aperta, – scrivono i firmatari della nota – abbia mirato ad accendere i riflettori su una vicenda che rischiava di passare sotto traccia, la realizzazione di una mega struttura commerciale, con annessa area residenziale, alla quale appariva interessato, sia pure indirettamente, Rosario Pio Cattafi, allora già destinatario di una misura di prevenzione per le dubbie frequentazioni con esponenti della organizzazione mafiosa. L’esposto, inviato alla Procura e al Prefetto, conteneva anche alcune indicazioni sull’iter amministrativo che portò all’approvazione del piano da parte del Consiglio comunale dell’epoca, dalle quali sembravano emergere profili di irregolarità. Si dava così mandato alle autorità competenti, di valutare più attentamente la questione per verificare se ci potessero essere estremi di reato. Le indagini hanno portato al rinvio a giudizio oltre che di Cattafi, anche dei membri della Dibeca, della Gdm, che in tempi diversi avrebbero dovuto realizzare l’opera, oltre che dei membri della commissione urbanistica, con l’accusa di abuso d’ufficio. Ebbene, è accaduto che alcuni firmatari di quell’esposto siano stati ascoltati in udienza come testi ed il clima che si è respirato nelle aule giudiziarie è stato particolarmente pesante. Per non tacere degli attacchi verbali da parte dello stesso Pio Cattafi, – continuano le associazioni – che ha reso dichiarazioni spontanee, ad una delle firmatarie, Santina Mondello (Rita Atria), alla quale va tutta la nostra solidarietà. Si intende ribadire:

– La bontà dell’azione svolta dalle due associazioni, che, come anticipato, ha voluto evidenziare una situazione che poteva costituire il pericolo di attività illecite. – L’assoluta indifferenza, ai fini dell’esposto, del colore politico dell’amministrazione del tempo, non avendo avuto quell’azione una finalità politica, se non nel senso alto che il termine Politica assume, quale attività che si occupa di tematiche civiche.
– L’interesse ancora attuale della questione da parte di numerose associazioni cittadine, da sempre impegnate in questa città per l’affermazione dei valori della legalità e della democrazia, e che per questo motivo condividono con le associazioni depositarie dell’esposto, la sottoscrizione di questo documento.
– L’attenzione per questa vicenda a prescindere anche dal processo in corso e da quali ne potranno essere gli esiti, essendo convinti che in certe battaglie sia già l’inopportunità di certi comportamenti, prima ancora della loro illiceità, a meritare una presa di posizione”.