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La riapertura del presidio veterinario di Barcellona P.G. per le sterilizzazioni è una notizia che aspettavamo da quasi un decennio.

Nel frattempo il prezzo pagato dalle associazioni e dal Comune è stato altissimo in termini economici ma non solo, perché la piaga del randagismo è aumentata, con continui abbandoni e ritrovamenti.

Fanno sapere dal Movimento Città Aperta di Barcellona.

A quei personaggi politici -dicono in una nota- che dopo tutto questo tempo tentano di accaparrarsi meriti, giungendo addirittura a convocare le associazioni pochi giorni prima della riapertura, vogliamo ricordare che le tappe di questa storia sono a dir poco vergognose: l’apice è stato raggiunto nel 2019 quando il nuovo ambulatorio è stato inaugurato in pompa magna per poi essere chiuso il giorno dopo.

Da quel momento sono trascorsi tre anni. Tre anni in cui non si contano le battaglie condotte dai volontari e dalle diverse forze politiche, non ultima la formale diffida inoltrata all’Asp dal Movimento Città Aperta di giusto un anno fa, quando i Consiglieri comunali del movimento Città Aperta Antonio Dario Mamì, Raffaella Campo e Gabriele Sidoti diffidarono formalmente l’ASP di Messina per la mancata riattivazione del servizio di sterilizzazione nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, comunicando che “L’ambulatorio veterinario di Via S. Andrea è stato chiuso 7 anni fa poiché l’Asp lamentava l’inidoneità dei locali comunali. Dopo varie interlocuzioni, nel 2018 il Comune di Barcellona ha allestito a proprie spese nuovi locali, ma paradossalmente il servizio è stato sospeso dopo un solo giorno di attività. Attraverso la diffida, inviata per conoscenza all’Assessorato Regionale e al Sindaco di Barcellona, chiediamo anche un incontro con i rappresentanti dell’Azienda al fine di esaminare i diversi aspetti relativi ad un fenomeno che sul territorio ha raggiunto ormai livelli allarmanti, come testimoniano i continui ritrovamenti di cuccioli, presi in carico dai volontari ormai allo stremo. Le Istituzioni -continuavano i Consiglieri nel loro comunicato- non possono più permettersi di ignorare il problema perchè ci sono obblighi di legge ben precisi che devono essere rispettati e che segnano il confine tra un paese civile e uno incivile.  La Regione ha recentemente stanziato fondi ad hoc, all’Ars è stata istituita una ‘Commissione randagismo’, presieduta tra l’altro dal deputato barcellonese Calderone, eppure tutto è fermo. Anche l’Amministrazione comunale, interpellata con diverse interrogazioni, sembra non avere ben chiari i termini del problema, che ha pesanti ricadute economiche per il Comune, costretto ad intervenire a posteriori per provvedere alla cura, allo stallo e al sostentamento dei randagi”.

Oggi il Movimento città aperta, dopo aver evidenziato che non è tutta farina del sacco dell’attuale Amministrazione, si augura che il servizio venga effettuato con efficienza e regolarità, così come prevede la normativa e così come dovrebbe avvenire in un paese civile.