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Si preannuncia assai partecipata e dall’importante valore simbolico, l’evento ‘Uniti contro il Terrorismo’ in programma oggi pomeriggio a partire dalle 18.30 in Piazza San Sebastiano. La manifestazione promossa ed organizzata dai Giovani Musulmani della città del Longano, ha l’obiettivo di condannare ogni forma di violenza, soprattutto dopo i tragici fatti di Parigi che hanno sconvolto il mondo intero.  Un’iniziativa aperta a tutti, che ha avuto la sua cassa di risonanza sui social, che vedrà la partecipazione anche del sindaco di Barcellona Roberto Materia. Inoltre alla manifestazione hanno confermato la loro adesione, diverse associazioni e movimenti oltre a numerosi cittadini.

In programma durante la manifestazione gli interventi oltre che del primo cittadino Materia, dell’Imam di Barcellona Mohamed Yahiaoui, di una delle promotrice dell’evento, Ben R’houma Monia, del docente universitario Dario Tommasello e di un rappresentante della comunità cristiana. L’obiettivo è lanciare un messaggio forte e chiaro di ‘no’ al terrorismo e di ‘si’ all’integrazione delle diverse culture ed etnie.

All’evento sarà presente l’associazione Cohiba, che tiene a precisare con una nota come: “Il terrorismo, nei termini in cui oggi lo osserviamo, è l’ultima frontiera della violenza. La caduta del muro ha trasferito l’identificazione del “nemico” da Est a Sud, spalancando l’attenzione globale sul mondo islamico. Qui per decenni l’Occidente ha mortificato identità e speranze della popolazione, prima disegnando arbitrariamente Stati vecchi, nuovi o immaginari, poi giocando il confronto bipolare armando le mani di gruppi che poteva sfruttare a proprio favore contro i sovietici, e infine intervenendo con la guerra a combattere nemici che oggi non sapremmo neanche dire se esistessero. Una storia di ingerenze e di errori politici americani ed europei ha creato quello che oggi appare come un “mostro” nel fanatismo religioso, etnico e nazionalista il cui strumento è il terrore. Non possiamo ammettere che nuovi errori vengano commessi, con nuovi interventi armati che sono la principale causa della reazione, della radicalizzazione fanatica e del consenso intorno al fondamentalismo. Non possiamo concedere che l’Islam, religione tanto diffusa quanto degna di rispetto esattamente come le altre, venga oggi intesa semplicisticamente come il problema del mondo contemporaneo. Tra il fanatismo guerresco di taluni governi del Nord del mondo e il fanatismo stragista del sedicente Stato Islamico esiste una vastissima zona di pace, composta dalla stragrande maggioranza delle persone che professano quella stessa fede islamica, esattamente come da altre persone di qualunque credo religioso. Il fanatismo e la guerra minacciano tanto Europa e America quanto Africa nera, Maghreb e Mashreq. Tutte queste aree del mondo, con le loro popolazioni, sono unite come mai prima d’ora dalla stessa minaccia e dalla stessa paura. Questa unità è messa in discussione soltanto dalle generalizzazioni ignoranti che una parte dei cittadini e della politica occidentali amano fare a proposito del mondo islamico, alimentando la xenofobia contro arabi e africani per il solo fatto che condividono coi terroristi il colore della pelle. L’Associazione Cohiba scenderà in piazza sabato 28 novembre a pretendere la pace e l’unità tra popoli composti da persone uguali nella loro diversità e per fermare un’escalation di violenza che vuol farci ripiombare negli anni più bui della nostra storia. Quel giorno grideremo tutti insieme no alla guerra e no al terrorismo”.