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È stata estesa fino a venerdì 15 la proroga dei divieti di sosta, con rimozione coatta, sul lato nord di via S. Liberale e in via Garibaldi, sul lato ovest della carreggiata ovest e sul lato est della carreggiata est, in prossimità dell’attraversamento pedonale antistante la chiesa di Santa Caterina.La proroga dei provvedimenti viabili, già adottati con ordinanza del 17 gennaio scorso, è stata dispostai per consentire l’ultimazione dei lavori per la realizzazione di rampe per l’accesso di persone disabili, nell’ambito dei lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche in alcuni marciapiedi del territorio comunale, non ancora eseguiti a causa delle avverse condizioni meteo.

Comitato ADDIOPIZZO: Riapertura dello sportello d’ascolto antiracket e della biblioteca sociale

Riparte lo sportello d’ascolto antiracket, nell’immobile confiscato alla mafia in via Roosevelt 6, per fornire il sostegno psicologico e legale alle vittime di estorsione. Lo sportello sarà aperto tutti i giovedì, dalle ore 10 alle 12, in coincidenza con gli orari di apertura al pubblico della sede. Il servizio di consulenza sarà coordinato da un team di legali ed operatori sociali impegnati ad assicurare un’adeguata assistenza nel percorso di denuncia, compresa la costituzione di parte civile del Comitato Addiopizzo a sostegno della vittima. Sempre tutti i giovedì, dalle 10 alle 12, è fruibile la Biblioteca Sociale presente all’interno del bene confiscato, con la possibilità per gli interessati di consultare la raccolta di testi tematici sull’antimafia e la rassegna di libri appartenenti alla letteratura italiana ed alla narrativa contemporanea. La Biblioteca Sociale applica le regole del prestito bibliotecario attraverso la registrazione con un documento di identità ed un piccolo deposito cauzionale. Il progetto prevede anche alcune postazioni in sede per la consultazione diretta dei testi e la possibilità di adoperare gli spazi per studio e ricerca in orari concordati. L’obiettivo è rendere il bene confiscato un “catalizzatore di energie sane per la città” attraverso quella resistenza culturale che parte soprattutto dalla conoscenza e dalla condivisione del sapere.