Condividi:

In queste ore stiamo seguendo l’evolversi della delicata situazione all’interno della Raffineria di Milazzo; i dipendenti dell’indotto, a causa del taglio degli investimenti da parte dell’industria e degli azionisti, rischiano di rimanere a casa.
I dirigenti della società continuano a tirare in ballo, in modo strumentale, il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria approvato dalla Regione Siciliana.

Secondo le associazioni ADASC, Comitato dei Cittadini contro l’inceneritore del Mela, Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela, Arci Messina APS e Movimento no inceneritori del Mela, in un documento congiunto:

“E’ chiara la loro intenzione di non investire per adeguare gli impianti alle migliori tecnologie disponibili per ridurre l’inquinamento e quindi i rischi sanitari per la popolazione ed i lavoratori.

Ribadiamo ancora una volta che non è assolutamente vero che le disposizioni del Piano sono inapplicabili, perché fanno riferimento a tecnologie pubblicate in un “elenco” approvato dall’Unione Europea per tutti gli impianti di raffinazione già esistenti (le cosiddette “BAT Conclusions”).

Peraltro le altre raffinerie siciliane, nei ricorsi presentati al TAR contro il Piano, quantificano gli investimenti necessari per adeguarsi al Piano in 150-180 milioni di euro (da spalmare fino al 2027), smentendo di fatto la tesi dell’inapplicabilità del Piano.

La realtà è che le raffinerie vogliono continuare ad inquinare la nostra terra, fare profitti sulla pelle dei siciliani e distruggere il clima, senza fare i necessari investimenti a tutela dei lavoratori, della salute e dell’ambiente.

Più volte abbiamo sottolineato l’importanza degli investimenti, anche dal punto di vista occupazionale: infatti più fondi vengono previsti per adeguare gli impianti, più posti di lavoro vengono creati. Sembra che adesso anche i lavoratori comincino a capire la necessità che l’industria non lesini sugli investimenti. Esprimiamo quindi vicinanza ai lavoratori che da stamattina hanno indetto lo sciopero ad oltranza, affinchè l’azienda disponga con estrema urgenza tutti gli investimenti necessari, senza ricorrere più a ricatti, sotterfugi e strumentalizzazioni”.