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“Sono francamente preoccupato e credo che l’evolversi della situazione non sarà favorevole. Il mio futuro è in questa terra ma non possiamo sempre sopravvivere senza pensare al nostro futuro. Erediteremo macerie e dobbiamo pensarci oggi. Non servono bandiere ma coraggio.
Non bisogna avere paura e, ricordando Giovanni Paolo II , in questo millennio dovremo assumerci responsabilità alte, che costino anche la vita.
Coraggio e determinazione. Ho chiesto al presidente di farsi carico del peso dei nostri territori, nel silenzio più totale della politica locale”, dichiara Tindaro Di Pasquale
Gioventù nazionale – Fratelli d’ Italia.

Ecco il testo della lettera inviata al presidente della regione Nello Musumeci:

“Onorevole Presidente,
Le scrivo pervaso da sentimenti di impotenza e sdegno per l’ ingiustificato e smisurato aumento del costo della benzina nei nostri territori .
La terra di Sicilia raffina il 40% del greggio che viene distribuito su tutto il territorio italiano e, come se non bastasse, il 18% del petrolio italiano viene estratto proprio in Sicilia.
Stiamo assistendo ad un quotidiano, inarrestabile, allarmante ,aumento del costo della benzina che, addirittura, ha fatto lievitare il diesel al di sopra del liquido verde e ciò in una terra assai martoriata da difficoltà economiche e con territori in cui è necessario spostarsi coi mezzi propri per via della vetusta rete ferroviaria o per la impossibilità dei mezzi pubblici , già di per se carenti , seppur potenziati, a raggiungere aree montane .
In campagna elettorale, signor Presidente , Lei ha usato parole forti verso uno Stato che per troppo tempo , come oggi, del resto, ha “usato” a piacimento i nostri territori senza beneficio alcuno per i residenti .
È immorale che un cittadino della valle del mela debba pagare €2,39 di benzina che arriva dalle immense riserve dalla raffineria di Milazzo ove il greggio viene stoccato e distribuito; è immorale dover accettare che le multinazionali costringano noi cittadini a subire questo sfregio : non possiamo, per usare le sue parole , “esser donatori di sangue fino alla anemia”.
Abbiamo il diritto, e lo rivendichiamo, per mezzo di Lei , di avere un trattamento dignitoso perché abbiamo per decenni accettato che sulle nostre carni si facessero affari senza che mai nessuno avesse un sussulto di dignità e ci rivolgesse una solidale e sincera mano di aiuto . Le istituzioni regionali non possono tacere questo scempio, non devono tacerlo . Fatelo per i vostri figli, fatelo per i vostri nipoti , ma fatelo, difendete il diritto sacrosanto dei cittadini siciliani , che pure hanno uno Statuto Speciale , ad avere riconosciuti gli sgravi che altre regioni hanno chiesto ed ottenuto dal governo centrale .
Non intendo assolutamente farne una questione partitica, ma certamente è una partita politica e la classe dirigente non può sottrarsi a questo ingiusto trattamento che oggi, come siciliani, viviamo in modo quasi duplicato per via della nostra condizione.
Presidente, glielo chiedo con la preoccupazione di un giovane per il futuro di questa terra , assuma tutte le determinazioni che sono di sua stretta competenza, i cittadini siciliani saranno al suo fianco , ma faccia sentire il suo autorevole e pesante giudizio per questa iniqua condizione, aggravata dal prostrarsi di eventi esterni che inevitabilmente ci condizionano.
Confidano in un Suo intervento , le auguro un buon lavoro .
Viva la Sicilia. Viva L’ Italia”.