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Cento lavoratori impegnati nel servizio di trasporto e di assistenza igienico-personale agli studenti disabili che frequentano le scuole medie superiori dell’intera provincia aspettano da 21 lunghissimi giorni che i vertici dell’INPS rispondano alla richiesta di chiarimenti inviata dai dirigenti del sindacato autonomo FIADEL Clara Crocè e Gianluca Gangemi in merito alla possibilità di accedere alla cassa integrazione straordinaria.

Le cooperative di riferimento che hanno vinto l’appalto che sarebbe dovuto partire il 5 marzo, la Euroservice di Maniace e la Genesi, hanno dichiarato entrambe di “non essere legittimate all’attivazione delle procedure della Cassa Integrazione in deroga”. Una situazione paradossale, soprattutto alla luce della grave crisi economica che sta devastando il Paese a causa dell’epidemia di coronavirus. La FIADEL ha diffidato le cooperative uscenti ATI Luoghi Comuni e l’associazione San Filippo e le due subentranti, chiedendo di concludere immediatamente i passaggi dei lavoratori per consentire l’accesso degli operatori alla cassa integrazione.

“Tra pochi giorni questi lavoratori saranno privi di qualsiasi sostegno economico -scrivono Crocè e Gangemi nella lettera inviata al direttore dell’INPS di Messina Marcello Mastrojeni, ai vertici della Città Metropolitana di Messina Cateno De Luca e alle coop. È una situazione inaccettabile. A Euroservice e Genesi abbiamo chiesto che una volta acquisiti gli elenchi procedano all’immediata assunzione degli operatori, con la contestuale attivazione della Cassa integrazione salariale ordinaria e l’ assegno ordinario. Del resto, la circolare INPS n° 47 del 28 marzo scorso prevede “per i datori di lavoro operanti su tutto il territorio nazionale che hanno dovuto interrompere o ridurre l’attività produttiva per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19 la possibulità richiedere la concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o l’accesso all’assegno ordinario”. Norma, ricorda la FIADEL, che si applica esclusivamente ai lavoratori che il 23 febbraio 2020 risultavano alle dipendenze dei datori di lavoro”.

Intanto, lo scaricabarile tra le cooperative uscenti e quelle subentranti, che si rimpallano le une con le altre le azioni da compiere per attivare la cassa integrazione straordinaria per questi 100 lavoratori, non fa altro che alimentare la rabbia degli operatori, che vedono davanti a loro un futuro incerto e difficile. Indispensabile quindi che l’INPS risponda il più rapidamente possibile alla FIADEL, chiarendo una volta per tutte “quali siano i soggetti legittimati ad attivare la cassa integrazione , così come previsto dall’articolo 19 del decreto legge 18 del 2020”.