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Prende il via oggi, lunedì 03 febbraio 2020, una fra le feste più belle al mondo, quella che la città di Catania dedica alla propria Patrona Sant’Agata. Festa di fede, festa di popolo della quale i giorni clou sono 3, 4, 5 e 6 febbraio, con il richiamo finale del 12 febbraio “l’Ottava”, forte momento emotivo per tutti i catanesi.

Stamattina alle 12,00 sono partite le due Carrozze Senatoriali che rappresentano l’omaggio della città alla Santa. Inoltre hanno sfilato lungo la Via Etnea le splendide Candelore che da qualche anno a questa parte sono diventate 13. Le stesse già da metà gennaio hanno allietato le vie catanesi con le loro danze al suono delle bande di giovani e festosi musicisti ma già da oggi silenziosamente e devotamente presenti nel corteo nel massimo rispetto di una processione cristiana. Alle 20,00 attesissimo è l’immancabile momento denominato “A sira ‘o tri” con i fuochi d’artificio in Piazza Duomo, preceduto dall’esibizione del Coro Tovini che eseguirà la celebre “Cantata a Sant’ Agata” che simboleggia il risveglio della Martire e seguito da un concerto con arie liriche.

Martedì 4 febbraio alle 5,30 forse il momento più toccante: il Busto Reliquiario della Santuzza uscirà dalla Cameredda e tornerà visibile a tutti i catanesi. E dopo la Messa dell’Aurora intorno alle 7,30 inizierà la Solenne Processione per il “giro esterno”, svoltando su via Dusmet incontrerà subito la cappella della Madonna della Lettera. Questa parte di processione si protrarrà per circa 23 ore toccando i quartieri storici dell’antica Catania. Mercoledì 5 febbraio il Pontificale intorno alle 10.00 del mattino in attesa di vedere nuovamente pronta Sant’Agata con i garofani bianchi (indicanti la gloria e la purezza della Martire) mentre il 4 il fercolo è addobbato con i garofani rosa (simbolo di grazia femminile insieme al sangue del martirio), per il “giro interno” che vede come scenario principale la Via Etnea che si chiuderà la mattina del 6 dopo momenti di fede e di partecipazione con gli amici del Rosario e con le litanie “urlate” dai devoti più puri.

Chiudiamo con la testimonianza di Antonella Maria Sofia Suraci, nata e residente a Catania, con una forte “educazione agatina” fin dalla prima infanzia: “Chi viene a Catania fra gennaio e febbraio si accorge della luce che emana Sant’Agata, semplicemente guardando gli occhi colmi d’EMOZIONE dei devoti alla CELESTE MARTIRE che rese la sua città gloriosa ed immortale. Tutte le tradizioni collegate al protocollo delle Celebrazioni Agatine hanno davvero un profondo significato legato alle tappe del martirio di questa eroica fanciulla, che, come si nota nelle straordinarie Candelore votive, col suo velo purpureo incontrò, dopo atroci supplizi, GESÙ SPOSO CELESTE, la notte del 5 febbraio nel 251. Custodite nel prezioso Fercolo d’argento di Archifel le sue Reliquie, per le vie di Catania barocca, danno vita ad un bianco corteo come una scia di candida speranza: … infatti Catania, secondo le parole di Agata stessa, è resa sublime da Cristo… ed è infatti Jonico Faro di cui Divina Luce è Agata, la VERGINE BUONA, Fuoco di Fede, che con l’Etna (fuoco impetuoso della Natura) e Vincenzo Bellini, (SACRO fuoco dell’Arte), è Nobile Creatura, Regina d’Amore, di immortale e sovrana BELLEZZA.”

(Foto di copertina di G. La Spada).