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“Nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” di domenica scorsa, Luciana Littizzetto ha dedicato, con la consueta grande ironia che la caratterizza, un passaggio al nostro stemma cittadino. Un simpatico momento che ha indubbiamente regalato visibilità alla nostra Barcellona Pozzo di Gotto.” 

Così scrive in una nota giunta in redazione il Sindaco Avv. Pinuccio Calabrò che così prosegue: “Ho scritto una lettera alla Signora Littizzetto, scusandomi intanto – mea culpa – per non aver contribuito allo share di “Che tempo che fa”, essendo ancora impegnato domenica sera con la formazione della mia Giunta. Mi è stato quindi raccontato che tra “i malcapitati” stemmi araldici destinatari delle sue “amorevoli cure” c’è stato quello della nostra città. Ho sentito quindi il bisogno di poter soddisfare la curiosità della Signora Littizzetto e poter spiegare la simbologia del nostro stemma, raccontandone le origini e spiegando che la città è nata dall’unione, avvenuta nel lontano 1835, delle comunità di Barcellona e Pozzo di Gotto, separate soltanto dal Torrente Longano ma legate da comuni interessi sociali ed economici. Al punto da unirsi in matrimonio, come due innamorati, per affrontare un futuro comune. Ho spiegato che, nel nostro stemma, c’è nient’altro che la rappresentazione iconica, magari ingenua, di questa unione. Sperando ovviamente di essere stato esaustivo.”

Il primo cittadino così conclude: “L’occasione mi è stata propizia per invitare la signora Luciana Littizzetto – quando sarà possibile e quando ci saremo messi alle spalle l’incubo della pandemia con i drammi sociali ed economici a essa correlati – a salutare tutta la nostra comunità nella splendida cornice del Teatro Placido Mandanici, risorto dalle sue ceneri dopo circa mezzo secolo ed apprezzato nel panorama artistico nazionale.”