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Al centro della discussione dell’Esecutivo provinciale Cisl Messina, svoltosi nella giornata del 12 dicembre, sono stati gli argomenti relativi alle grandi opere, alla riorganizzazione dei servizi e alle azioni da dispiegare in seguito alla approvazione del piano di riequilibrio del Comune di Messina, alla presenza dei dirigenti del sindacato di Viale Europa tra cui il segretario regionale Sebastiano Cappuccio e il segretario generale Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo.

Il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, dopo aver tracciato il quadro generale della situazione, ha rivendicato la tenacia e il senso di responsabilità assunti dalla Cisl in relazione al SalvaMessina, Dopo un serrato confronto, infatti,  il Sindaco ha potuto presentarsi in Consiglio con una determinante condivisione sociale. Il segretario ha poi rimarcato la difficoltà nell’affrontare un lavoro con una base debitoria di 552 milioni di euro e, in attesa dello step successivo, l’approvazione da parte del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti -dall’esito non proprio scontato- si può intanto affermare di aver messo in sicurezza servizi ed occupazione. Adesso, mentre spetta al Sindaco affrontare le trattative con i grandi e medi debitori al fine di alleggerire il peso debitorio del Comune, è invece il momento di porre in essere le azioni necessarie a garantire l’offerta dei servizi, la riorganizzazione della macchina comunale e dei servizi sociali, dando seguito agli accordi siglati con il SalvaMessina.

Tutti i dirigenti intervenuti, compreso il segretario generale Mimmo Milazzo, hanno sottolineato lo sforzo della Cisl nel portare avanti il tema relativo alle Grandi Opere, compreso il Ponte. Un piano infrastrutturale che garantisca coesione e sviluppo è necessario tanto al Nord, quanto al Sud, ha proseguito Milazzo e « non è concepibile che in Sicilia ci sia un sistema autostradale e ferroviario inefficiente. I siciliani hanno diritto alla mobilità, indispensabile per il rilancio dell’economia e del sistema occupazionale nel nostro territorio. Occorre avere tempi certi nell’appaltare le gare e nell’esecuzione dei lavori. Le risorse sono disponibili, come quelle che rfi ha in cantiere e come quelle previste per il sistema infrastrutturale  delle autostrade. serve metterle subito in campo per una ripresa dello sviluppo che metta al centro il lavoro e la dignità delle persone, non i sussidi.»

 

Livia Di Vona

 

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