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Il 25 aprile scorso nella giornata della Festa della Liberazione, i Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno intensificato i controlli su tutto il territorio. Sono stati pertanto predisposti servizi con posti di controllo, attuati anche nelle ore serali e notturne, finalizzati al contrasto dei reati in genere, soprattutto quelli di tipo predatorio e quelli connessi al traffico di sostanze stupefacenti, abuso di alcol, nonché le violazioni al Codice della Strada, in particolare nell’area del centro taorminese, nella zona di Giardini Naxos, con particolare attenzione sulla fascia costiera, con riferimento a discoteche e locali notturni.

Durante le verifiche alla circolazione stradale, i Carabinieri hanno controllato oltre 100 persone e più di 70 autovetture con la contestazione di diverse contravvenzioni al Codice della Strada, tra cui il mancato uso delle cinture di sicurezza, condotta che mette in serio pericolo la sicurezza degli automobilisti e dei passeggeri. Con riferimento ai reati connessi alla circolazione stradale, i Carabinieri hanno deferito un individuo per guida in stato di ebbrezza, in quanto sorpreso in evidente stato di ubriachezza, accertata tramite etilometro.

Inoltre, una donna, sottoposta ad un controllo di polizia a Taormina, è stata arrestata, in flagranza di reato, per aver fornito false attestazioni sulla sua identità. I Carabinieri hanno infatti accertato che la donna, nel verosimile intento di celare la misura cautelare personale del suo divieto di dimora nel comune di Taormina cui era sottoposta, ha fornito false generalità ai militari. All’esito dell’udienza di convalida, il Giudice del Tribunale di Messina ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’arrestata.

Durante il servizio, infine, due uomini sono stati arrestati poiché destinatari di provvedimenti custodiali. Nello specifico, uno è stato colpito da un ordine di carcerazione in quanto condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta e rinchiuso presso il carcere di Messina Gazzi, mentre l’altro è stato raggiunto da un ordine di arresto in detenzione domiciliare, poiché condannato a 3 anni e 6 mesi per il reato di estorsione.