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“Aziende irresponsabili che mettono a repentaglio la tutela della vita e della salute pubblica che deve essere in questa emergenza il primo obiettivo di tutti”.

Pochi dispositivi di protezione per i colleghi e un grave ritardo nell’attuazione dello smart working per tutti i ruoli commerciali: è questa la denuncia del Segretario Territoriale della First Cisl di Messina Antonio Spignolo, tenuti anche in questo periodo di emergenza sanitaria a svolgere il loro lavoro per garantire i servizi essenziali alla cittadinanza e alle imprese.

È proprio questa deriva che intendiamo evitare proponendo per l’ennesima volta di chiuderle per almeno due settimane.

Lo hanno chiesto le segreterie nazionali all’Abi, prima, e al Presidente del Consiglio, poi, lo abbiamo chiesto unitariamente come Segreterie Territoriali di Messina First Cisl, Fabi, Fisac Cgil, Uilca e Unisim al Prefetto di Messina, ma non siamo stati ascoltati.

Il no di chiudere gli sportelli su tutto il territorio nazionale per 15 giorni la riteniamo irresponsabile.

Eppure continuiamo a ritenere questa proposta fondamentale per garantire le misure di sicurezza necessarie a tutelare la salute dei lavoratori e ad impedire la diffusione del contagio.

Grazie alle tecnologie digitali e all’utilizzo delle carte bancomat, i servizi effettivamente indispensabili sarebbero comunque assicurati che garantirebbero il funzionamento degli Atm e i servizi indifferibili a persone impossibilitate ad operare con il bancomat, attraverso aperture temporanee e straordinarie, utilizzando il personale strettamente necessario.