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“Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”. Ci sarà l’Italia come zona protetta. Gli spostamenti in tutta Italia saranno possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute. Portiamo la sospensione delle attività didattiche sino al 3 aprile su tutta la penisola isole comprese”. Ad annunciarlo è il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi, subito dopo aver incontrato i rappresentanti della maggioranza. 

“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.

“Abbiamo adottato una nuova decisione come governo – aggiunge Conte – siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini. Capisco le famiglie, i giovani, sono abitudini che ragionevolmente con il tempo alla luce delle nostre raccomandazioni potranno esser modificate, ma tempo non c’è n’è. C’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute”.

“Ci sarà un divieto di assembramenti. Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo. Per i trasporti non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare. Sugli effetti con l’estero non cambia nulla: gli spostamenti dei cittadini italiani avverranno sempre alle stese condizioni ma controlleremo gli ingressi in Italia”. “L’autocertificazione è una modalità accolta ormai in generale nel nostro ordinamento giuridico: è possibile se richiesti di giustificare lo spostamento, motivare la ragione. Le dichiarazioni devono essere veritiere. Se ci fosse una dichiarazione non veridica ci si espone a un altro reato che si aggiunge allo spostamento non giustificato. In più c’è la falsa certificazione”.

“Stiamo pensando, visto che stiamo affrontando aspetti della macchina organizzativa che vogliamo potenziare, a usare ogni mezzo per raggiungere l’obiettivo. Voi lo chiamate un supercommissario: io avverto l’opportunità di un coordinamento per l’approvvigionamento di macchinari e attrezzature sanitarie. E’ un ruolo che potrebbe affiancare il capo della protezione civile”. “Abbiamo concordato in Europa una richiesta di scostamento per 7,5 mld stiamo ragionando sulla possibilità di precostituirci una richiesta un po’ più elevata”. “Queste misure – ha concluso il premier – sono nel Dpcm che sto per firmare. Andrà in Gazzetta Ufficiale stasera”, le norme “entrano in vigore domani mattina”.

Intanto sono oltre 10 mila i rientri in Sicilia auto-certificati di persone provenienti dal Nord Italia. La Regione sta monitorando costantemente gli aggiornamenti della piattaforma dove vengono raccolti i dati. Il boom, segnalano fonti dell’assessorato alla Salute, si è registrato nel weekend.

“La Sicilia sta lavorando per fronteggiare l’emergenza coronavirus, stiamo potenziando le terapie intensive aggiungendo 100 posti – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, intervenendo a Omnibus su La7 -, stiamo realizzando strutture temporanee: noi abbiamo dimostrato in queste settimane di essere in linea con le direttive nazionali e stiamo contenendo il contagio”.

“Siamo preoccupati per i casi positivi al coronavirus aggiuntivi che si possono determinare per l’esodo verso il Sud, che è stato indotto – ha aggiunto -. Abbiamo chiesto a tutti i ragazzi di registrarsi sul sito delle Regione siciliana, perché è importante tracciare la presenza di chi raggiunge la Sicilia dall’area rossa o da quelle che sono state le aree gialle. Da ieri a oggi l’aumento dei casi sospetti è di pochissime unità, questo non ci deve fare abbassare la guardia. La buona notizia è che stamattina lasceranno Palermo i turisti di Bergamo che erano stati in quarantena da noi, a loro rivolgo a nome del governo un buon rientro a casa”.

Intanto nel nuovo decreto, previsti controlli di Polizia per chi esce di casa senza motivi di lavoro, salute o per necessità. Non esiste il divieto di uscire di casa, ma lo si deve fare per esigenze lavorative, sanitarie o di sussistenza (fare la spesa per esempio). Il governo vista l’inosservanza palese e il comportamento irresponsabile di molti, corre ai ripari. Possibili denunce contro chi, come i malati, esce senza motivi di necessità. Stretta anche su aeroporti e trasporti ferroviari. Il comunicato del Ministero dell’Interno chiarisce tutto e dà ai prefetti poteri di controllo tramite i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Cominciati i voli di trasporto dalle terapie intensive lombarde a quelle di altre regioni. I letti di rianimazione degli ospedali lombardi sono saturi. L’appello delle autorità è a rispettare le normative, pur dure che siano.

IN SICILIA 54 CASI POSITIVI. Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province della Sicilia, aggiornati alle ore 17 di oggi, così come segnalati dalla Regione siciliana all’Unità di crisi nazionale: 54 pazienti, di cui 19 ricoverati (uno in terapia intensiva per precauzione), 34 in isolamento domiciliare e uno guarito: Agrigento 11; Catania 27; Enna 1; Messina 2; Palermo 10; Ragusa 1; Siracusa 2.

Dei 19 pazienti ricoverati (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) uno è in terapia intensiva per precauzione. Gli altri 35 sono in isolamento domiciliare.