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Il romanzo “Il mio mondo finirà con te” del Prof. Carmelo Aliberti viene pubblicato in questi giorni da Lombardo Edizioni, la nota casa editrice milazzese. Una collaborazione proficua fra gli editori Lombardo, da sempre vicini alla Cultura, ed il noto scrittore e poeta nativo di Bafia ma da anni residente al nord.

Nel compiacerci per questa bellissima novità pubblichiamo la Premessa al libro curata da Francesco Conti, poeta barcellonese, Segretario dell’Associazione Culturale TERZO MILLENNIO nonché amico personale del Prof. Aliberti.

PREMESSA
DI FRANCESCO CONTI
(Poeta barcellonese e Segretario dell’Associazione Culturale TERZO MILLENNIO)

CARMELO ALIBERTI – POETA, SCRITTORE E CRITICO LETTERARIO – NONCHÈ SAPIENTE CULTORE DI ILLUMINATA E PREGEVOLE PRODUZIONE LETTERARIA TALE DA ESSERE ANNOVERATO TRA I MIGLIORI AUTORI DEL NOSTRO TEMPO.

Anch’io avevo pensato di commentare l’ultimo romanzo IL MIO MONDO FINIRÀ CON TE” di Carmelo Aliberti, ma dopo aver letto quanto hanno già scritto autorevoli uomini e donne di cultura, presenti in questa brochure, ho desistito perché sicuramente sarei incorso in quella logica di ripetitività e mi sarei certamente  ritrovato nello stesso comune pensiero. E allora, ricordandomi del desiderio espresso dell’amico Carmelo di scrivere una mia premessa, da lui definita “preziosa e storica”, ho ritenuto miglior soluzione, come di seguito, accontentarlo.
Da molto tempo conoscevo Carmelo Aliberti e, da appassionato lettore, apprezzavo le sue tanti produzioni letterarie. L’occasione per incontrarlo in presenza è avvenuta nel mese di agosto dell’anno 2019 presso la sua residenza di Bafia a seguito della mia richiesta di una sua prefazione per la mia silloge di poesie in vernacolo siciliano ed in lingua italiana di prossima pubblicazione.
Quel giorno, dopo avergli consegnato la bozza della mia silloge ci siamo salutati con la promessa che sicuramente mi avrebbe accontentato. E così è stato, infatti dopo qualche mese mi ha inviato la sua bellissima e qualificata prefazione che, successivamente, è stata inserita nella mia silloge “A VITA È POISIA” pubblicata nel mese di luglio del 2021 da Edizioni Smasher di Barcellona P.G. (Messina) e, per quanto da lui espresso nei miei confronti, ancora oggi, lo ringrazio immensamente.
Da quel nostro primo incontro estivo, sono state tante le amichevoli collaborazioni intercorse con lui per la realizzazione delle copertine, l’impaginazione dei testi e le relative stampe delle sue produzioni letterarie che sono di un elevatissimo spessore culturale e quindi mi ritengo particolarmente fortunato ed onorato di essere stato reso partecipe a queste sue grandi opere culturali che, sicuramente, mi hanno arricchito notevolmente e hanno lasciato una traccia indelebile che mi accompagnerà per tutta la  mia vita.
Ricordo il saggio “DACIA MARAINI la più grande scrittrice degli anni ’60”, il  poemetto TRA IL BENE E IL MALE”, il saggio “Il poeta BARTOLO CATTAFI cercò disperatamente Dio e lo trovò nell’arcipelago del cuore”, il 6° volume della “LETTERATURA E SOCIETÀ ITALIANA DAL SECONDO OTTOCENTO AI NOSTRI GIORNI di 544 pagine), il saggio “LUCIO MASTRONARDI, scrittore scomodo e dimenticato”, la 1^ edizione di 300 pagine della RASSEGNA DI AUTORI DEL NOSTRO TEMPO” e la successiva 2^ edizione di 320 pagine e le quattro edizioni del suo romanzo  “IL MIO MONDO FINIRÀ CON TE”.
Durante tutto questo periodo di fattiva collaborazione letteraria, ho avuto l’occasione e la possibilità di conoscere l’uomo, l’amico, il grande poeta e l’esimio scrittore Carmelo Aliberti che nelle sue produzioni letterarie con abile maestria e scrupolosa attenzione, riesce sempre a rispettare il passato, a raccontare il presente e a saper leggere il futuro.
Nei tantissimi colloqui telefonici e nei moltissimi messaggi email intercorsi con Carmelo Aliberti ricordo sempre i tanti sui discorsi relativi alla lontananza dalla sua Sicilia, poiché ormai già da tanti anni e per quasi undici mesi all’anno risiede nella lontana Trieste e allorquando nei mesi estivi rientra nella sua dimora di Bafia è tutt’altra cosa, poiché ogni volta si riappropria degli odori lasciati, respira nuovamente l’aria di casa sua, rincontra gli amici con cui ha trascorso i migliori anni della sua giovinezza e con i quali ha condiviso i momenti più importanti e, non per ultimo,  si sente rigenerato nel corpo, nella mente e nello spirito.
Descrivere la sua opera poetica è come ritrovarsi di fronte ad emozioni e sensazioni d’ispirazione lirica e, addentrandosi nei meandri della sua poesia, è possibile cogliere il cammino esistenziale dell’uomo.
Molto della sua poesia trae spunto da una realtà meridionale e in particolare da quella siciliana. Per lui la Sicilia non è mai stato un oggetto di affezione morbosa, ma soltanto un luogo che si vuole far conoscere e si vuole migliorare.
È il luogo ideale di una fitta trama di sentimenti e di emozioni che fanno capo a mille allusioni e ad alcune reticenze.  Nelle sue opere la Sicilia, è la terra che, propizia di frutti, appare nutrice di amore e di affetti che si contrappongono ai riti millenari della civiltà contadina, di quegli uomini che sanno offrire la loro fronte al sole perché la terra porti frutti, e sanno anche soffrire e sopportare.
Concludo questa mia premessa descrivendo il rapporto affettivo che lega entrambi, alla comune nostra terra natia: l’amata nostra Sicilia con le sue antiche e particolari  tradizioni, le sue contraddizioni e i suoi problemi.
Ma l’eterno, appassionato e sincero amore è anche rappresentato dal nostro comune atto di fede nei confronti della nostra amata Trinacria, triangolo di sole bagnato dall’azzurro e cristallino di tre mari, un’isola che, pur tra i suoi molteplici contrasti, rimane per sempre incastonata nei nostri cuori.

FRANCESCO CONTI