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Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota critica della scrittrice napoletana Annella Prisco, funzionario alla Regione Campania settore CULTURA e figlia del grande scrittore MICHELE Prisco sul romanzo “Il mio mondo finirà con te” di Carmelo Aliberti.

Ancora un testo pregiato e di elevato interesse quello appena pubblicato da Carmelo Aliberti, noto scrittore e poeta siciliano nonché fondatore della prestigiosa rivista “Terzo Millennio” che raccoglie scritti e saggi critici di illustri figure del panorama letterario contemporaneo.
Titolo di questo suo nuovo romanzo “Il mio mondo finirà con te”, un testo che può essere considerato come il prosieguo della precedente pubblicazione “Briciole di un sogno”: anche questa volta ci troviamo dinanzi ad una serie di aforismi e brani in versi dello stesso autore, con frasi in dialetto siciliano e stralci di pensiero tratti da brani di grandi scrittori della letteratura. Nel romanzo si dipana anche una trama sentimentale, legata alla figura di Carlo, protagonista della storia, originario di un paese del profondo Sud, e la cui vita si è sempre basata su ideali di grande rispetto per il prossimo, fino all’incontro con Anna, la donna di cui si innamora e che imprime una significativa svolta al suo percorso esistenziale, ma che poi per un atroce destino gli viene prematuramente strappata prima di poter coronare il loro sogno d’amore. E poi l’incontro con Rosa, altra figura a cui Carlo sembra affidarsi per ricostruire in qualche modo la sua vita. Molto forte nel libro la componente del destino con tutte le sue sfaccettature, l’attenzione al mondo degli immigrati, in particolare quelli protagonisti dei vari sbarchi a Lampedusa, e poi tutta una serie di riflessioni sui guasti e le tante contraddizioni della società di oggi, analizzati sempre  con lucidità e con la presa di coscienza di quanto il consumismo abbia soppiantato i veri valori dell’uomo.
Un romanzo insomma denso di contenuti, che coinvolge il lettore proprio per le tante tematiche affrontate, e che esprime la piena maturità di pensiero raggiunta da Carmelo Aliberti e la sua assoluta capacità di ergersi ad osservatore attento e critico dei tanti problemi che sono sotto gli occhi di tutti oggi e che lui affronta con amaro distacco, ma supportato sempre da un’adesione al mondo realistica e concreta.