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Non ha gradito le ultime disposizioni del Presidente Conte, in sindaco De Luca, che contesta l’improvvisazione nel gestire la fase della ripartenza, ovvero la famosa fase 2, senza assumersi la piena responsabilità di ciò che andrebbe fatto. Stasera ci sarà la consueta diretta dal COC, in cui approfondirà il suo disappunto e annuncerà i suoi provvedimenti.

Il sindaco De Luca ha contestato con fermezza le ultime disposizioni, annunciate ieri sera, del presidente Conte. Ha affermato che sarebbe stata opportuna la differenziazione delle misure, sulla base dell’andamento dei contagi. “Oltre il 70% dei contagi sono concentrati in 3 Regioni del Nord. Perchè il presidente Conte non fa una riapertura differenziata tra le Regioni? Che senso ha penalizzare il sud? Il sindaco prepara una serie di proposte per modalità diverse rispetto al DPCM di una fase 2 che è una Fase 1 e mezzo. Conte ha annunciato riaperture che riguardano attività produttive al nord mentre la Sicilia resterà in gran parte chiusa fino al 1 giugno, quindi tra un mese….con conseguenze devastanti per la nostra economia.

Questa apertura a rate che ci è stata propinata a chi è utile? Gli italiani in questo momento hanno bisogno di certezze. Sarebbe stato opportuno che ci si prendesse la responsabilità, comunicando una data precisa, pur se ancora posticipata di un mese per ottenere una maggiore tranquillità. Inoltre, perché se il 70% dei contagi sono ancora concentrati su 3 regioni del nord, dobbiamo applicare le medesime restrizioni in tutta Italia? Sono solidale ai nostri amici del nord, però non è logico tenere il territorio italiano in libertà vigilata. Anche qui non si è avuto il coraggio di differenziare, considerando che esiste ancora il divieto di transitare da una regione all’altra. Abbiamo una palese mancanza di coraggio. Oggi prepareremo la nostra controproposta. Non basta solo criticare. Anticipo che tale proposta prevede una differenziazione territoriale, per come è attualmente la geografia del virus in Italia. Introdurre in Italia il concetto di libertà vigilata sarebbe una scelta strategica.

Tutte le attività vanno aperte, ma secondo una nuova modalità. Parlo per esempio delle chiese, per le quali io sono favorevole all’apertura, anche prenotando per partecipare alla Santa Messa. Coinvolgiamo la CEI, in modo da stabilire secondo delle prescrizioni di sicurezza, le modalità di accesso alle funzioni liturgiche. Meglio così che non andarci affatto. Lo stesso dicasi per i cimiteri. Non è possibile continuare a tenerli chiusi. La stessa cosa per tutte le altre attività. Non si può continuare così, utilizzando anche il metro adottato per i nostri fratelli settentrionali: è sbagliato.

Prendetevi la responsabilità che vi competono – conclude il Sindaco peloritano – perché siete voi a comandare l’Italia. Noi sindaci siamo solo dei modesti attuatori. Anche per il suolo pubblico: si dica ai ristoratori che occorrono gli spazi all’aperto e l’Amministrazione comunale sarà disponibile a concederli, così come per gli impianti di balneazione, in modo tale che ognuno possa fare i conti con la propria tasca. Chi è imprenditore, della mancia di Stato non se ne fa nulla, anche perché questa è accompagnata al pizzo legalizzato della vostra burocrazia. Abbiate coraggio e ascoltate il popolo, facendo provvedimenti di buon senso, nell’ottica della libertà vigilata, ma differenziando il territorio.”