Nell’articolata e complessa indagine della Procura di Barcellona riguardante il sistema di interessi che ruotava intorno alla Discarica di Mazzarà, da oggi compare anche il prede della piccola comunità nebroidea, don Andrea Catalano, destinatario di avviso di garanzia per peculato e corruzione.
L’inchiesta si concentra principalmente sui contributi elargiti dalla TirrenoAmbiente, la società che gestiva la discarica di contrada Zuppà, ‘contributi’ che sarebbero serviti anche per organizzare manifestazioni di carattere religioso. Inoltre, dall’indagine della Procura di Barcellona sono scattati altri 5 avvisi di garanzia, coinvolti anche il sindaco Salvatore Bucolo, attuali ed ex amministratori della TirrenoAmbiente, l’attuale Presidente Lorenzo Piccioni, l’ex presidente della società Antonello Crisafulli, gli ex amministratori delegati di TirrenoAmbiente, Giuseppino Innocenti e Giuseppe Antonioli. Sei destinatari di avviso di garanzia con la formulazione delle ipotesi di reato contestate ed una richiesta di proroga delle indagini preliminari per altri sei mesi, sulla quale dovrà decidere il GIP del Tribunale di Barcellona, Danilo Maffa.