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Una questione ambientale e sanitaria ‘irrisolta’. Bomba ecologica pronta ad esplodere sul territorio tirrenico. In un mondo fermatosi in questi mesi di epidemia, in cui però purtroppo non si sono arrestate le idee ed i propositi di coloro che vorrebbero riattivare gli impianti della ex Discarica di Tirrenio Ambiente.
Arriva il forte appello alla chiarezza delle posizioni dal Movimento Cinquesei, che in una nota invita i sindaci del comprensorio a prendere delle decisioni: “Non è servito lo schiaffo che il coronavirus ha dato ai potenti del mondo, uno schiaffo in faccia forte, per far comprendere che non può esistere sviluppo economico, turistico e sociale senza occuparsi di tutela ambientale e di sanità – due temi che invece avrebbero dovuto da tempo essere veramente al centro del dibattito politico mondiale. Invece il nostro territorio, tra i comuni confinanti di Mazzarrá, Furnari e Terme Vigliatore, già compromessi per gli effetti nefasti della discarica, gestita in maniera criminale, rimane ancora senza un progetto di bonifica e messa in sicurezza e altro non è che una vera bomba che se dovesse malauguratamente esplodere comprometterebbe in maniera irrevocabile il territorio in tutti i settori, da quello vivaistico a quello turistico, a quello sanitario.
Se oggi ci sentiamo infastiditi nell’indossare la mascherina, dovremmo riflettere su quali conseguenze ben peggiori dovremmo subire se l’ammasso di rifuiti si incendiasse o slittasse nel torrente. È una questione da non sottovalutare e come associazione Cinquesei non arretreremo di un millimetro in questa battaglia che da molti anni stiamo combattendo. Va da sé che i rifiuti debbano essere trattati, crediamo però che questo territorio non possa subire più violenze ambientali che mettono la nostra salute a repentaglio. È importante capire, anche all’interno delle istituzioni, chi realmente sia contrario e chi, diversamente, sia favorevole alla riapertura di questi impianti. In particolare rivolgiamo questo appello ai Sindaci del comprensorio, di Oliveri, Falcone, Rodi, Barcellona, Novara e Montalbano, che hanno partecipato in maniera solidale a molte delle manifestazioni organizzate, chiedendo una presa di posizione netta ed inequivocabile, se vogliono sostenere il nostro grande NO alla riapertura degli impianti, come fatto dal Sindaco di Terme Vigliatore, che da sempre sostiene questa battaglia, e dal Sindaco di Furnari, che si sta battendo fattivamente con dossier ed esposti tramite l’avvocato Ceraolo.
A tutti questi amministratori chiediamo una posizione chiara senza doppio giochismi, poiché il nostro futuro non può essere messo in secondo piano!”