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La questione, sollevata da diversi anni da comitati e politici, sembra destinata a rimanere senza soluzione, dopo la notizia dell’esclusione del raddoppio Patti-Castelbuono dal piano industriale 2022-2031 delle FF.SS.  

Ancora lontana, quindi, dal vedere il traguardo la realizzazione del progetto di raddoppio ferroviario della tratta Messina-Palermo, iniziata più di 40 anni fa, con pesanti ricadute sullo sviluppo dell’intera Sicilia, dal momento che proprio tale linea ferroviaria, unitamente al collegamento stabile dello Stretto, fa parte del “Corridoio scadinavo-mediterraneo”, la grande infrastruttura che, mettendo in collegamento Norvegia, Svezia e Danimarca con Palermo, attraverso la Germania e l’Austria, farebbe da supporto alle relazioni commerciali tra Oriente (attraverso il Canale di Suez) e Nord Africa con l’Europa centrale, facendo dell’Isola una base logistica di straordinaria importanza.

Uno dei “pezzi” ancora irrisolto della Messina-Palermo è proprio la linea Patti-Castelbuono, la cui gravità sta nel fatto che è l’ultimo a mancare, dopo che sarà completato il raddoppio ferroviario Cefalù/Ogliastrillo-Castelbuono, in corso di esecuzione.

“E’ assurdo e inconcepibile che dei 20 miliardi di euro destinati alla Sicilia dal piano industriale 2022-2031 del Gruppo Ferrovie dello Stato, la tratta Palermo Messina non venga nemmeno presa in considerazione, come se questa parte di territorio per le ferrovie non esistesse”.

Lo dichiara il deputato regionale Giuseppe Laccoto, dopo l’annuncio delle Ferrovie sulla distribuzione delle risorse.

“Ho presentato in questi anni interrogazioni parlamentari e mozioni chiedendo di sfruttare i fondi europei per realizzare il completamento del raddoppio ferroviario Messina-Palermo nella tratta Patti-Castelbuono. Ma sono parole al vento. Questa parte di costa tirrenica –afferma ancora Laccoto- è tagliata fuori da prospettive di sviluppo infrastrutturale e di crescita economica. Non solo non abbiamo un aeroporto e l’autostrada è un calvario di cantieri, ma anche per la ferrovia le priorità sono dirottate altrove. Resta questo buco nero di 80 chilometri tra Castelbuono e Patti che di fatto ostacola la crescita di un territorio straordinario a grande vocazione turistica. Continuiamo a collezionare incompiute e a mettere ostacoli sulla strada dello sviluppo economico-occupazionale. Torno quindi –conclude l’on. Laccoto- ad invocare una iniziativa forte del governo regionale che deve avviare interlocuzioni ai massimi livelli per giungere alla definizione del progetto esecutivo finalizzato al completamento del raddoppio ferroviario della tratta Messina-Palermo”.