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Finalmente è stato partorito la notte scorsa il nuovo Dpcm a firma Giuseppe Conte che è frutto di una lunga concertazione fra Governo e Regioni per addivenire ad una serie di disposizioni che potessero accontentare tutti, cosa pressoché impossibile in questa particolare contingenza. Sarà il decreto delle ‘tre fasce’ e del ‘coprifuoco’, le principali novità rispetto ai precedenti Dpcm. L’obiettivo è fermare questa seconda ondata di contagi che va via via crescendo, anche se allo stato attuale è meno virulenta nel rapporto fra ‘positivi asintomatici’ e ‘malati, ricoverati con sintomi’. Preoccupa l’aumento dei decessi nel Paese, che ieri si sono pericolosamente avvicinati ai 400.

Dicevamo delle ‘tre fascie’, con chiusure differenziate a seconda della situazione specifica del territorio in esame, ovvero 21 criteri e l’indice Rt.  Anche se non è ancora ufficiale ad esempio nella ROSSA dovrebbero esserci Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, e qui vi saranno le limitazioni più pesanti, per 2 settimane divieto di spostamenti, negozi chiusi e attività motoria solo vicino casa, un vero lockdown. ARANCIONE è la fascia di pre emergenza e vede regioni come Campania (che potrebbe diventare rossa), Puglia, Liguria. Particolare il caso di Sicilia e Veneto che oscillerebbero fra zona Arancione e zona Verde. Infine appunto la zona VERDE, che riguarda il resto del Paese e che subirà minori restrizioni. Il Dpcm entrerà in vigore da domani, giovedì 5 novembre 2020 e si protrarrà sino al 3 dicembre.

La novità più importante oltre al già citato ‘coprifuoco’ dalle 22.00 alle 5.00 del mattino sull’intero territorio nazionale al di là delle fasce, è quella di barbieri e parrucchieri che potranno restare aperti anche nelle Regioni «rosse». Sull’elaborazione dei dati – decisiva per stabilire in quale fascia di rischio collocare una Regione – il decreto «garantisce il coinvolgimento» delle Regioni stesse, spiega il governo. Non solo, infatti, i governatori partecipano alla cabina di regia sull’emergenza sanitaria ma nel Dpcm si precisa che il ministero della Salute emetterà le ordinanze di chiusura «sentiti» i presidenti delle Regioni, si sottolinea nella lettera.

Il nuovo Dpcm dalle ore 22 fino alle 5 del mattino consente esclusivamente gli spostamenti motivati da «comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Come chiariranno in seguito le circolari applicative, le autocertificazioni tornano nella quotidianità degli italiani. Riguardo gli
Spostamenti il governo «raccomanda fortemente» di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi anche al di là dell’orario del coprifuoco. Nella scuola viene confermata la didattica a distanza totale per gli studenti delle scuole superiori (solo i laboratori saranno svolti in presenza) mentre rimangono in presenza le scuole elementari e medie. Gli studenti più piccoli infatti, potranno continuare ad andare in classe fisicamente ma dovranno indossare la mascherina sempre.

Sospese le mostre d’arte e, più in generale, tutti i numerosi servizi museali offerti nella Penisola e stop a tutti i concorsi pubblici (compreso quello in corso per la scuola già completato al 60%) e privati e di quelli indetti per l’abilitazione all’esercizio delle professioni. Salvi solo quelli utili a reperire personale sanitario. Confermata la sospensione degli sport dilettantistici, consentendo solo eventi e competizioni di interesse nazionale. «Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati». Megastore chiusi nel weekend quindi, ma salve farmacie, negozi di alimentari, tabacchi ed edicole al loro interno. Riguardo il trasporto pubblico – Il coefficiente di riempimento per il trasporto pubblico locale, dopo settimane di polemiche, è stato ridotto al 50% della capienza dei mezzi in questione. Tuttavia, data la differente natura del servizio offerto, resta escluso dal Dpcm, il trasporto scolastico dedicato.