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di Alfredo Anselmo.

Oggi ci svegliamo avendo ancora davanti agli occhi le spaventose immagini giunte ieri sera da Palermo, il capoluogo della nostra bellissima terra di Sicilia: una città letteralmente sommersa a causa del tremendo nubifragio che per alcune ore ha catapultato su alcuni quartieri tutta la pioggia che dovrebbe fare nel corso di un intero anno.

Il bilancio è drammatico e potrebbe peggiorare: due morti e due bambini ricoverati per ipotermia. Una bomba d’acqua che in alcuni sottopassi, come quelli di viale della Regione Siciliana, ha lasciato gente intrappolata che si è salvata uscendo dalla propria auto e raggiungendo un posto sicuro a nuoto. Allagamenti si sono registrati anche a Borgo Nuovo, in via Leonardo da Vinci e via Galileo Galileia, e a Mondello, località balneare del capoluogo siciliano. Problemi sulle autostrade Palermo-Catania e Palermo-Mazara del Vallo.

“Oltre un metro di pioggia è caduta oggi a Palermo in meno di 2 ore. La pioggia più violenta nella storia della città almeno dal 1790, pari a quella che cade in un anno. Una pioggia che nessuno, nemmeno i metereologi che curano le previsioni nazionali, aveva previsto, tanto che nessuna allerta di Protezione Civile era stato emanata per la nostra città”. Sono le parole a caldo del sindaco Leoluca Orlando

Orlando continua: “Se l’allerta fosse stata diramata, sarebbero state attivate le procedure ordinarie che, pur nella straordinarietà degli eventi di oggi, avrebbero potuto mitigare i rischi. Ma non è il momento della polemica che lascio ad altri, anche perché so bene che la protezione Civile opera con grande professionalità basandosi su delle previsioni metereologiche fatte da altri e che oggi evidentemente nessuno poteva fare con accuratezza. Quanto è avvenuto deve spingerci ancora di più ad una profonda riflessione e a fare nostra le parole di ieri del nostro Arcivescovo sul modello di sviluppo che sempre più sta alterando il rapporto fra l’uomo e l’ambiente e il clima del nostro pianeta”.

Il Presidente della Regione Nello Musumeci ha espresso “Dolore e rabbia per le vittime assieme ai sentimenti di cordoglio, alle famiglie delle vittime innocenti di Palermo”. “Tragedie come queste – ha detto il governatore – debbono farci riflettere sulla necessità di adottare nuove e urgenti strategie di prevenzione e di pianificazione del territorio, specie in quelli devastati da speculazioni selvagge. Ce lo impone il mutamento climatico e la responsabilità del ruolo di chi amministra”.

Fin qui la cronaca drammatica, adesso qualche riflessione. Da siciliano è incomprensibile tutto ciò, non è accettabile che in piena estate, nella terra del sole, si possa morire annegati in una strada centrale di una città capoluogo. Senza che nessun meteorologo preveda alcunché, con una Protezione Civile silente, senza alcuna allerta meteo. Assurdo e incomprensibile.

Ieri era il 15 luglio ed a Palermo tale data è tradizionalmente dedicata alla Santuzza, al Festino dedicato a Santa Rosalia, la Patrona della città. Una coincidenza che fa pensare… alcuni l’hanno interpretata ‘in negativo’, come una sorta di punizione divina. Io, che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, vedo la cosa ‘in positivo’: Santa Rosalia, ancora una volta è stata Madre proteggendo Palermo ed i Palermitani, perché pensiamo a quello che sarebbe potuto succedere se vi fosse stato il Festino che invece è stato annullato causa Covid-19, con tutta quella folla per le strade di Palermo. Invece di 2 vittime chi ci dice che non avrebbero potuto essere 20 o peggio 200? Una strage evitata.

Ovviamente i se e i ma contano poco, ma un accenno a chi non ha perso un’altra occasione per stare zitto dobbiamo necessariamente farlo: si ci riferiamo proprio a lui, a Matteo Salvini, che ancora una volta fa propaganda politica sul dolore della gente attaccando il nemico Leoluca Orlando “che pensa ai migranti, mentre i palermitani muoiono così”, un post assolutamente fuori luogo, postato su Twitter al quale, fra i tanti commenti, ha risposto anche il musicista siciliano Roy Paci, definendo il leader della Lega “turpe e miserabile sciacallo”.

Oggi non è il momento di accusare Palermo per qualcosa che ieri è accaduto a Genova, avantieri a Milano, qualche settimana addietro a Roma… oggi è certamente un giorno triste per tutta Italia, per quel Paese che quando vuole sa essere unito e solidale.

Ma è naturale che pensando alle vittime, alle loro famiglie, a quella povera gente che si è improvvisamente ritrovata in un inferno di pioggia, a ciascuno di noi, umanamente, venga da chiedersi “perché…?”.