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di Alfredo Anselmo.

La città dello Stretto con la sua provincia stanno vivendo il momento più difficile dall’inizio della pandemia. I dati delle ultime settimane fanno veramente paura, e da queste parti stiamo iniziando ormai a vedere fisicamente i morti, non più come nella prima ondata quando furono le immagini tv a farci precipitare nel dramma.

Messina città è passata dai 2.202 positivi del 5 gennaio ai 5.288 del 12 gennaio. Ed è comprensibilissimo lo sconcerto del sindaco De Luca, del quale in precedenti occasioni abbiamo criticato alcune manifestazioni ‘teatrali’ ma che, allo stato attuale, ha ragione ad aver chiesto in anticipo sullo stesso Musumeci la ‘zona rossa’ per Messina e sposiamo anche la sua sfida all’Asp e nello specifico al Direttore Generale che si trova ancora al proprio posto. Non entriamo nel merito delle ‘dimissioni differite’ del primo cittadino ma sicuramente non stiamo vivendo una fase tranquilla come fino a qualche settimana fa volevano farci credere varie forze politiche e determinati parlamentari regionali. 

Nel messinese ad esempio da settembre ad oggi si contano ben 173 vittime quando nella prima fase della pandemia erano state 59. In undici mesi la somma dei decessi nei tre ospedali messinesi (Policlinico, Papardo e Cutroni Zodda) è di 232. Una vera e propria escalation con 64 decessi a novembre, 54 a dicembre ed adesso la spaventosa cifra dei 43 morti di gennaio, in soli 14 giorni. L’11 gennaio il giorno più nero, addirittura 8 vittime in sole 24 ore.

Il Presidente Musumeci ha capito la gravità della situazione nella regione ed ha spinto per far ottenere il ‘rosso’ alla Sicilia, forse un po’ in ritardo rispetto a qualche mese addietro, quando si fece di tutto per ottenere un ‘giallo’ che allora stupì tutti… probabilmente oggi ne stiamo pagando le conseguenze. La situazione della sanità regionale è disastrosa e ciò sta emergendo in queste ore, la speranza è che possa arrestarsi questo aumento esponenziale di diffusione del virus, perché potrebbe effettivamente divenire reale la strage di cui si parlò ad inizio pandemia. L’Assessore Razza intanto rimanda al mittente le accuse di De Luca definendole ‘reato’ nei confronti di chi ha nominato una commissione ispettiva e deve ancora decidere.

Va detto a chiare lettere che allo stato attuale Barcellona Pozzo di Gotto è in controtendenza rispetto alla gravità della situazione in Sicilia: il ‘Covid Hospital’ Cutroni Zodda lavora a pieno regime per i ricoverati con sintomi di lieve-media intensità ma i contagiati in città sono in costante discesa, con un numero nettamente inferiore rispetto alla vicina Milazzo, ed anche lo screening sulle scuole barcellonesi é stato incoraggiante, con soli 2 positivi rispetto ad oltre 1000 tamponi processati. Sotto controllo la situazione nella casa di riposo nella quale erano risultati positivi 15 ospiti. Il Sindaco Calabrò ha partecipato ad un incontro in Prefettura e ad un tavolo tecnico al Commissariato di Barcellona ed è stato stabilito che in uomini  delle Forze dell’Ordine affiancheranno la Polizia Municipale onde effettuare controlli più incisivi nei canonici luoghi in cui pare vi siano stati assembramenti di giovani nei giorni scorsi.

Occorre non abbassare la guardia, con il senso di responsabilità dei cittadini e con l’impegno serio delle istituzioni politiche e sanitarie possiamo uscire da una situazione che allo stato attuale è preoccupante. Capitolo a parte la campagna vaccinale che nella regione sta procedendo a buoni ritmi, la vera prova di efficienza sarà il momento in cui inizierà la vaccinazione di massa. Ma intanto si deve remare tutti nella stessa direzione, questo è ciò che può farci rivedere la luce.