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di Alfredo Anselmo.

Premessa.
Le donne vanno rispettate tutte.

Tre donne in modo particolare, delle quali voglio parlarvi oggi.

Tre donne che possono o non possono piacere, ma che sono degne di quel rispetto che, purtroppo, è mancato nei giorni scorsi da parte di chi te lo aspetteresti ma soprattutto da gente al di sopra di ogni sospetto.

Giovanna Botteri è una giornalista, ma non una semplice giornalista eh.
Una signora giornalista!
Con i contro coglioni per usare un francesismo.
Preparatissima, a dispetto del fatto che sia in Rai… per anni è stata l’inviata dagli Stati Uniti, oggi ci racconta le vicende direttamente da Pechino.

Silvia Romano è una cooperante che è stata rapita fra Kenya e Somalia nel 2018 e rilasciata nei giorni scorsi, dopo ben 18 mesi di sequestro. È tornata in Italia, a casa, nella sua Milano, felice come è giusto che sia, dopo quasi due anni nei quali solamente lei sa ciò che è stata costretta a patire.

Teresa Bellanova è la Ministra delle Politiche Agricole, fa parte del Governo Conte. È quella che tanto fece discutere qualche anno addietro perché non aveva né la laurea né un diploma ma solo la licenza media. Una “contadina” che si occupa di contadini. Per i quali qualche giorno fa ha addirittura pianto, durante una conferenza stampa.

Tre donne differenti fra loro, eppure così simili. Tre donne che sono state oggetto di scherno nella migliore (?) delle ipotesi, di odio nella peggiore.

Giovanna Botteri è stata attaccata da un’altra donna, cosa grave. Da una donna che fa parte di una associazione in difesa delle donne, cosa gravissima. Da una donna che si è poi ipocritamente giustificata affermando che la stava difendendo e non attaccando, cosa ignobile. La donna è Michelle Hunziker, la quale dalla seguitissima “Striscia la Notizia” ha parlato della pettinatura della giornalista finalmente “permanentata” alla faccia dei detrattori. Ha detto ciò condendolo con sorrisini, ammiccamenti. Per lei è stato un difendere la Botteri ma anche uno sciocco che non è avvezzo alla riflessione capirebbe che si è trattato di uno stupido e superficiale gesto non degno di una donna. Ma ci sono donne e donne, per fortuna diremmo, e la Botteri non ha risposto alla provocazione, rispondendo con classe, garbo, eleganza, intelligenza: “l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista è ascoltare semplicemente ciò che dice.Occorre scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere.”

Silvia Romano è stata protagonista, suo malgrado, anche se alcuni sostengono addirittura “per colpa sua”, di una campagna di odio che ha invaso in modo particolare i social. Quale la sua colpa? Esser sorridente… “e che cazzo sorridi?” Stare bene… “ma come ti permetti?”. Questi stessi leoni da tastiera se per caso Silvia fosse tornata rinchiusa in una bara avvolta dal tricolore sarebbero probabilmente stati lì a postare lumini, candele, candelabri, rose, margheritine. “È incinta”, “si è sposata”, “come si permette a venire in Italia vestita da pagliaccia musulmana?”. Tutto questo abbiamo dovuto leggere, e ciò che è più grave anche certa stampa nazionale ha fatto titoloni aizzando questa gente frustrata. Sulla vicenda le parole più belle e vere che ho sentite sono quelle di una mia ex compagna di liceo, parole pregne di saggezza che condivido totalmente e che voglio farvi leggere: “La verità non esiste; c’è una verità che riguarda la persona in questione che non sarà mai quella che vuole far sapere agli altri, c’è la verità che serve al pubblico, la verità che ti costruiscono altri intorno… Quello che è successo laggiù, le scelte di una ragazza, le motivazioni le sanno solo i protagonisti della vicenda…e forse neanche loro. Io per il momento penso solo che una figlia è tornata finalmente a casa, poi come c’è tornata, chi dobbiamo ringraziare per come e per cosa non ci è dato sapere…o meglio…questo dobbiamo sapere e questo sarà. Tante sono le domande che ci facciamo…e allora? Ripeto, la verità assoluta non la sapremo mai.”

Teresa Bellanova scrivevo in premessa, è stata criticata per il suo “non essere studiata” (“ora abbiamo pure un ministro ignorante, corbezzoli!” si disse quando fu nominata) ma anche per le sue fattezze fisiche. Nel corso dei mesi ci si è però resi conto che nel suo campo era preparata ed a malincuore molti si sono zittiti. Ma erano pronti lì al varco e non si sono lasciati sfuggire l’occasione nel momento in cui la Ministra si è commossa in diretta parlando della regolarizzazione di braccianti, colf e badanti, misura del Decreto Rilancio per cui si è battuta in un duro braccio di ferro con la maggioranza. «Voglio sottolineare un punto per me fondamentale, l’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili» ha detto in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato». La Bellanova si è così infervorata che la sua voce è stata proprio rotta dal pianto. Si è scatenato lo sberleffo, i paragoni con il celebre pianto della Fornero.

I casi di queste tre donne sono emblematici per farci comprendere alcune cose.

Innanzi tutto sono una conferma di ciò che scrisse l’indimenticabile Umberto Eco sul popolo del web: gente senza arte ne parte che assume ruoli di opinionista, esperto, tuttologo, quando si tratta in realtà di un emerito sciocco. Ed il problema ancor più grave è che poi questa gente prolifera peggio di un virus.

Comprendiamo inoltre, purtroppo potremmo dire, che questi mesi di quarantena hanno incattivito la gente che disponeva già di una buona base di cattiveria, ma che probabilmente era nascosta, attutita. “Nisceru o naturali” come si dice da noi.

Mi piace chiudere in positivo, con queste tre donne, che a me piacciono molto.

Giovanna Botteri è la professionalità e la preparazione fatta persona, dovrebbe essere un modello per molti colleghi. Per me lo è.

Silvia Romano oggi è Aisha ed io ammiro questa ragazza, ha sofferto ma anche se potrebbe sembrare un controsenso… è una donna libera… dentro. E una donna libera fa sempre paura.

Teresa Bellanova è una guerriera nata, sin da bambina frequenta la terra, le campagne, quale ministro migliore poteva aspettarsi il mondo contadino che è il cuore del Paese?

Giovanna, Aisha e Teresa… tre donne da rispettare!!!