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di Alfredo Anselmo.

Era domenica come oggi ed io avevo 24 anni in quel caldissimo giorno di luglio di 28 anni fa, quando appresi dalla televisione della strage di Via D’Amelio.

Allora non c’erano ancora i social e non potevi sfogare il dolore con post, foto, pensieri in libertà, candele accese, emoticon con le lacrime. Allora no. Dovevi tenere tutto dentro o chiamare qualcuno al telefono e parlarne, o uscire ed incontrarti con un amico.

Ricordo che fu uno dei momenti più terribili della mia vita poiché Paolo Borsellino era diventato quasi uno di famiglia per me che da sempre ho la Giustizia quale punto centrale del mio vivere.

Soprattutto in quel terribile periodo nel quale a Capaci era stato fatto saltare in aria con la propria scorta Giovanni Falcone, si avvertiva come il prossimo a rischiare la vita potesse essere proprio lui, Borsellino.

Quella sua morte annunciata all’epoca, la vissi come “la fine di tutto” per usare le parole del giudice Caponnetto, sconfortato pure lui nell’immediatezza del tragico evento.

A distanza di 28 anni è ancora vivo in me il ricordo e la stima verso questo ‘Servitore dello Stato’ vecchio stampo, verso questo grande Siciliano che insieme all’amico prima che al collega Giovanni Falcone, ha rappresentato la lotta a Cosa Nostra.

Ed è proprio da cittadino di questa bellissima terra di Sicilia che son orgoglioso del Siciliano Paolo Borsellino e dei tantissimi Siciliani che diedero la vita per far trionfare la Giustizia, badate bene non eroi ma gente onesta, perbene, che dovrebbe rappresentare la norma e non l’eccezione.

Oggi insieme al giudice  Borsellino voglio ricordare i cinque componenti della scorta che con lui morirono in Via D’Amelio, tutti quelli a tutti i livelli che diedero la vita per noi, le tante donne come Emanuela Loi, commemorata proprio qualche giorno addietro nella mia città.

Alle 17.58 a Palermo verrà intonato ‘il Silenzio’, sarà recitata una bella poesia, tanti eventi si terranno on line per via delle limitazioni da COVID-19, anche i palinsesti televisivi ci stanno regalando film, documentari, speciali. Tutto molto bello e giusto… ma non basta.

Questo 28° anniversario della strage di Via D’Amelio non sia una mera celebrazione bensì qualcosa di più fecondo:  fermiamoci un attimo a riflettere sull’importanza, per ciascuno di noi, di vivere seguendo gli insegnamenti di un uomo come Borsellino e applichiamoli nel quotidiano, nelle piccole e nelle grandi vicende della nostra vita.