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di Alfredo Anselmo.

Ricorre oggi, 27 gennaio 2021, la Giornata della Memoria in ricordo di quel fine gennaio del 1945, quando il mondo scoprì gli orrori di Auschwitz.

Quest’anno la commemorazione della drammatica pagina di storia cade nel bel mezzo di una pandemia, mentre per non farci mancare nulla in Italia siamo anche in piena crisi di governo.

Quel Palazzo del Quirinale che stamattina ha visto svolgersi l’evento ufficiale dedicato alla Giornata della Memoria, nel pomeriggio e per i prossimi due giorni sarà teatro delle consultazioni del Capo dello Stato.

Ed alla cerimonia erano presenti proprio coloro che per primi si presenteranno al Presidente Sergio Mattarella, ovvero i Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera dei Deputati, Roberto Fico insieme al Presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte.

Anche la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha partecipato attivamente alla mattinata confrontandosi con una rappresentanza degli studenti italiani, un campo quello della scuola fra i più “discussi” in questi mesi di adozione delle misure anti-Covid19. Come coniugare il diritto allo studio con quello alla salute? Problematica spinosissima ma nella ricorrenza odierna gli studenti hanno manifestato gran voglia di esserci.

Il Capo dello Stato ha ricordato che Auschwitz “simboleggia e riassume tutto l’orrore e la lucida follia del totalitarismo nazista” e “racchiude in sé i termini di un tragico paradosso: si tratta infatti della concezione più disumana mai concepita dall’uomo, uomini contro l’umanità, sta a noi impedire che si ripeta, sta a noi guidare gli avvenimenti”.

Sergio Mattarella ha poi citato il grande artista barcellonese, il Maestro Emilio Isgrò, e l’opera “Colui che sono” esposta da alcuni mesi nei saloni del Quirinale. “Isgrò – ha spiegato Mattarella – vi ha cancellato a una a una le parole contenute negli articoli delle famigerate leggi razziali italiane del 1938”. Ma “quelle cancellature – ha precisato – non rappresentano una rimozione, tutt’altro. Le pagine di quel provvedimento infame e infamante rimangono infatti ben visibili, sia pure sotto fitti tratti di penna”.

La cerimonia al Quirinale è stata condotta dall’attrice Eleonora Giovanardi, che ha letto brani di Aharon Appelfeld, Yitzhak Katzenelson e Nedo Fiano.
Gli artisti Claudio Cavallaro e Massimo Spada hanno eseguito musiche di Mendelssohn, Andy Statman e Castelnuovo-Tedesco.

Nel corso della celebrazione, aperta dalla proiezione di un filmato dal titolo “Il Giorno della Memoria”, realizzato da Rai Cultura, sono intervenuti Eraldo Affinati, scrittore e insegnate, Noemi Di Segni (presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane). Inoltre, Sami Modiano, sopravvissuto all’Olocausto, ha portato la sua testimonianza. Erano collegati in videoconferenza con le scuole vincitrici del concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”.

Il Presidente Mattarella ha poi ricordato che una testimone della Shoah scrive che “sull’Europa sta tornando una nuvola nera”, ma io confido non sia così. L’Unione deve manifestare unità e questo periodo di pandemia unisce e non divide.

In questa giornata sono arrivati anche i messaggi da parte dello stesso Premier oltre che dal Papa. Giuseppe Conte ha dichiarato: “Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, viene celebrata la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, paradigma di tutti i campi di sterminio della Germania e dell’Europa dell’Est, costruito da uomini comuni, ‘normalì, per distruggere definitivamente il popolo ebraico, per cancellare ogni traccia della sua presenza nel mondo. Oggi, più che mai, è importante ricordare la profonda ferita inferta alla comunità ebraica in quella tragica pagina della nostra storia e i pericoli che si nascondono dietro al fenomeno del razzismo e dell’antisemitismo che prolifera nella cultura del complottismo, cultura che riemerge con forza nei periodi di crisi.

Papa Francesco all’udienza generale ha parlato del Giorno della Memoria per commemorare le vittime della Shoah: “Ricordare è una espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità, ricordare è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando dalle proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finendo a distruggere un popolo e l’umanità”. “State attenti a come è incominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità”, ha concluso Bergoglio.

In chiusura la riflessione che possiamo fare è che certamente questa pagina terribile deve esser per tutti noi non solamente una mera commemorazione di un tempo ormai lontano eppur così vicino… l’orrore dei campi di concentramento e di sterminio va fatto conoscere sempre e comunque alle giovani generazioni ma al tempo stesso va coltivata l’unione e non le divisioni, la condivisione e non lo scontro, soprattutto oggi che ci troviamo a dover affrontare tutti un nemico comune e silenzioso. Ci troviamo di fronte all’ennesimo ‘teatrino della politica’ con una crisi al buio che va superata il prima possibile:   il cittadino non ne può più di queste manfrine.

Oggi commemoriamo le vittime innocenti di una pagina crudele ed incomprensibile ma al tempo stesso questa Giornata della Memoria venga vissuta da ciascuno di noi con un unico credo: il rispetto dell’altro e non la sopraffazione reciproca.