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di Alfredo Anselmo. 

Oggi, sabato 23 maggio 2020, ricorre il 28° anniversario della strage di Capaci e tutto il Paese rende onore al giudice Giovanni Falcone, alla moglie ed ai tre agenti della scorta, morti per tutti noi.

Morti invano per tutti noi?

Verrebbe da dire “sì, morti invano!” se ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni, non è stata fatta piena luce riguardo quelle “menti raffinatissime” che vollero disintegrati per sempre, a breve distanza l’uno dall’altro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Siamo in tempi di pandemia e quest’anno non vi saranno cortei e manifestazioni, convegni e sit-in proprio per evitare assembramenti. Non vi sarà neanche la tradizionale “Nave della Legalità” che ogni anniversario trasportava gli studenti da Genova a Palermo perché attualmente è stata utilizzata come ricovero per la quarantena da Covid-19.

La giornata sarà seguita dai media ed in particolare dalla Rai che trasmetterà sin dal mattino e per tutta la giornata degli speciali a tema, spalmati nei vari canali. Brava la Rai… certo se ci fosse meno lottizzazione sarebbero onorati meglio i magistrati, le loro scorte, vittime di quella mafia che non mette solo bombe ma orienta le menti.

Tutti oggi saranno dalla parte delle vittime di Capaci, fatte a brandelli dal tritolo. Ma domani? Siamo sicuri che nel quotidiano ciascuno di noi agirà secondo gli insegnamenti di questi paladini della legalità?

Oggi sarà la giornata dei lenzuoli bianchi. Tutti i cittadini e gli studenti sono invitati ad affacciarsi dai balconi di casa e ad appendere un lenzuolo bianco. Auguriamoci non solo per lavarsi la coscienza…

Onorare i morti è semplice. È la cosa più semplice che vi sia. Ma è un dato di fatto che parecchi di quelli che oggi onorano Giovanni Falcone all’epoca precedente la strage lo deridevano, lo sbeffeggiavano: lo accusarono di essersi venduto alla politica, di aver organizzato un finto attentato all’Addaura.

Quando è diventato un corpo inerme e inoffensivo improvvisamente è stato amato e lodato, quasi santificato. Bella storia eh!

Chiudiamo con le parole di un collega di Falcone e Borsellino, un degno collega, anche lui come loro non amatissimo, probabilmente perché in vita, e parliamo di Nino Di Matteo che in queste ore ha affermato: “Il rispetto si nutre di memoria e verità!” Pensiamoci oggi quando grideremo dentro ciascuno di noi “il mio balcone è una piazza… per non dimenticare la strage di Capaci”, sarà il modo più VERO di rendere onore ai servitori dello Stato che hanno dato la loro stessa vita per giustizia e legalità. E non a chiacchiere!

(La carrellata di foto che chiude questo Editoriale è composta da disegni eseguiti dagli alunni della Scuola Primaria “Falcone/Borsellino” di Rometta Marea, I.C. Saponara).