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di Alfredo Anselmo.

Ieri sera l’Italia ha assistito alla conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha specificato i punti più importanti del Dpcm in vigore da oggi. “Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico” ha affermato il premier prima di illustrare le misure anti Covid per le festività natalizie.

A dispetto di chi continua a sbeffeggiare Conte, questa Testata continua a riconoscergli i meriti dell’equilibrio nel gestire una situazione nuova ed improvvisa, al di là dei comprensibili errori. Dopo il lockdown di marzo/aprile, che pose fine alla ‘prima ondata’, il differenziare le chiusure nelle varie regioni si è rivelato un successo: giallo, arancione, rosso, legati ai dati comunicati dalle varie Regioni, hanno riportato nel giro di un mese l’indice di contagio sotto l’1.00, infatti oggi l’Rt è allo 0,91 e andiamo verso un Paese totalmente giallo.

Questi sono dati di fatto, non supposizioni o teorie fantasiose. Ed andando ai contenuti del nuovo Dpcm, condividiamo pressoché tutte le decisioni prese dal Ministero della Salute e dal Governo per evitare la ‘terza ondata’ dei contagi. Andando allo specifico, intanto dal 21 dicembre al 6 gennaio saranno vietati tutti gli spostamenti da una regione all’altra, anche per raggiungere le seconde case. Nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio non ci si potrà spostare da un comune all’altro. Da oggi al 6 gennaio saranno sospesi gli impianti di sci e dal 21 anche le crociere. Chi va all’estero dal 21 al 6, inoltre, al ritorno dovrà sottoporsi a un periodo di quarantena.

Ci sembrano scelte equilibrate come lo sono le concessioni a bar, ristoranti e pizzerie che potranno rimanere aperti a pranzo a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Riguardo i giorni di festa viene fatta la raccomandazione di non ricevere a casa persone non conviventi, è una cautela essenziale per noi stessi e per proteggere i nostri cari. Comunque non c’è quella rigidità che qualcuno vorrebbe far credere in quanto ci si potrà sempre spostare per motivi di lavoro, salute e necessità e fra questi ultimi c’è anche il prestare assistenza a persone non autosufficienti e sarà sempre consentito il rientro nel comune dove si ha residenza, domicilio o dove è la propria abitazione: questo permetterà il ricongiungimento alle coppie lontane e distanti per motivi di lavoro ma che convivono con una certa periodicità nella stessa abitazione.

In questo quadro un cittadino che possa dirsi equilibrato che fa? Si adegua. A denti stretti ma per il bene comune, si adegua. E invece no… Proprio in prossimità del Santo Natale ecco emergere il peggio del peggio, da tutte qualsiasi parte si guardi spuntano individui che fanno a gara a chi la spara più grossa. Come quel tal Fontana, Presidente della Regione Lombardia, che non pensando che solo ieri nella sua terra sono morti 350 lombardi, dichiara con il suo sguardo ‘intelligente’ (?): “Il governo ci vuole segregare tutti?”. Io gli direi, simpaticamente: “No caro, ci vorrebbe un Dpcm ad personam per te, per chiuderti la bocca h24!”.

Che dire poi della Meloni che, con gli occhi fuori dalle orbite, – cosa per lei abituale, in verità – direttamente dall’aula del Parlamento occupato dal centrodestra, grida al colpo di stato perché Conte nella conferenza stampa ha parlato della sua compagna o della propria scorta, quando lo stesso ha semplicemente risposto ad una domanda posta da una giornalista. Salvini che è diventato un romantico difensore degli amori a distanza o dei figli dei divorziati risposati, o della Santa Messa in presenza ed a mezzanotte, fa effettivamente scompisciare dalle risate.

Ma non sono solo i politici-politicanti a spararle grosse, anche la gente comune soprattutto sui social prende parte a questa abominevole contesa non rendendosi conto che così facendo dà fiato al virus ed allora ecco che la cena di Natale diventa di vitale importanza quando invece ogni anno ci si rompeva le scatole a passare delle ore con parenti che neanche conoscevi. Il dibattito sull’orario della Messa della notte di Natale divide impetuosamente, con l’indignazione perché vorrebbero far nascere Gesù Bambino alle 20.30. E che diamine, è una vergogna. Poi si scopre che sono signore che vogliono sfoggiare la nuova pelliccia in chiesa.

Il Santo Natale è altro, lo spirito del Natale deve essere altro… stare sereni, a casa, in famiglia, magari videochiamare i parenti che non si possono vedere, perché adesso è importante solo ‘avere la possibilità di sentirli’ anche a distanza. Pensiamo a chi trascorrerà il Natale in una Terapia Intensiva attaccato all’ossigeno, o al suo parente che a casa soffre terribilmente non potendo prestare aiuto. Pensiamo alle famiglie delle tante vittime.

Non sarà un Natale come tutti gli altri è ovvio, ieri è stata toccata la cifra record di 993 morti in Italia, sono cifre alle quali ci siamo tristemente abituati ma sono numeri spaventosamente tragici. Riflettiamo un attimo… nel momento in cui ci indigneremo perché non possiamo sciare, perché la messa è due ore prima, perché non possiamo fare una passeggiata in un altro comune, pensiamo per un attimo al Natale delle tantissime famiglie di queste vittime (58.000 – Cinquantottomila), o a quello di chi soffre in un ospedale, per loro sarà un Natale simile ad un Venerdì Santo. E allora ringraziamo il Bambinello che nasce, noi in fondo dobbiamo solo indossare una mascherina, rispettare il distanziamento, evitare di  assembrarci. Non è poi così grave. Buon Natale a tutti.