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di Alfredo Anselmo. 

Ed è arrivato il grande (?) giorno: nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 12 giugno 2020, Matteo Salvini sarà nella nostra Barcellona. Si, avete capito bene, Salvini sarà fra noi.

“Ma cu u porta ‘cca a chistu?” vi starete chiedendo in tanti, vi vedo. Ve lo dico subito: lo porta con la manina il nostro Onorevole barcellonese della Lega, o leghista di Barcellona che dir si voglia, il capogruppo all’Assemblea Regionale Siciliana del partito di Salvini, Antonio Catalfamo.

Sarà una tappa del tour siciliano che in mattinata vedrà il “Re del Papete” nel palermitano, prima a Capaci, a render onore a Falcone, poi a Bagheria ed a Cefalù, mentre in serata, dopo Barcellona vi sarà anche la capatina nella vicina Milazzo. Un momento sicuramente importante (?) per le due comunità del nostro bacino d’utenza.

È notizia di ieri che andremo a scegliere il nuovo Sindaco di Barcellona domenica 4 ottobre per cui si prospetta una campagna elettorale caldissima fra agosto e settembre, mesi tradizionalmente infuocati in quanto a temperatura. Idem per la vicina Milazzo.

Qui oggi arriva Salvini e intanto, poiché si portan spesso come esempio le figure di Berlinguer ed Almirante, il loro rapporto di nemici politicamente parlando ma leali e mai avvezzi a volgari insulti, allora mostriamo anche noi cittadini barcellonesi di appartenere a quella tipologia di persone, e non solo a chiacchiere.

Oggi a Matteo Salvini io voglio dare il benvenuto a Barcellona Pozzo di Gotto, città di grande civiltà con cittadini di grande civiltà.

Vorrei si comprendesse che insultandolo passeremmo dalla parte del torto pur avendo ragione e ancor peggio, faremmo aumentare il suo consenso.

Salvini ha tutto il diritto, da leader dell’opposizione in Italia, di ‘scendere’ in Sicilia e dire la sua. Nessuno può impedirglielo. Nessuno deve impedirglielo. Ha dalla sua una parte di Paese che lo ha democraticamente votato. Per cui non v’è nessuno che possa salire su un piedistallo e dirgli “No, tu no!” perché sarebbe come lui e farebbe il suo gioco.

Purtroppo è da constatare che in queste ore si è scatenata la bagarre, soprattutto sui social, fra coloro che lo attaccano a testa bassa e coloro che lo difendono. Il fatto è che la cosa viene affrontata in ambo le tipologie non proprio disinteressatamente. La campagna elettorale è iniziata oggi. Per tutte le parti politiche, occorre avere l’onestà intellettuale di ammetterlo.

Al Senatore Salvini bisogna invece rispondere nel merito, occorre capire se e quanto la sua azione politica sia coerente. Attaccarlo “a prescindere” non porta a nulla. Parliamo di un politico, oops, non esageriamo, volevo dire di un politicante totalmente incoerente ed opportunista. Populista più che razzista.

Incoerente ed opportunista perché lo comprenderebbe anche un allocco come per lui ogni azione compiuta abbia un unico scopo: portare acqua al proprio mulino: gli servono i voti del nord? E allora parla male del sud; gli servono i voti degli italiani? E allora parla male dei migranti. Le sue felpe con il nome della città in cui si reca in visita sono proverbiali. Ma questo è il minimo.

Il suo populismo è effettivamente dilagante: sa parlare alla pancia del Paese come pochi e sul disagio della gente ha creato la propria fortuna. La sua megalomania però gli è stata fatale perché se fosse stato un abile stratega politico avrebbe gestito meglio il potere che certi italiani gli avevano democraticamente concesso.

Quel chiedere “i pieni poteri” la scorsa estate al Papete ha rappresentato il suo più grave errore. Si è fatto fare le scarpe da Renzi, da Di Maio. Da Matteuccio e Giggino badate bene, mica da De Gasperi e Togliatti eh… E da quel ‘Giuseppi’ Conte che è diventato il suo più terribile incubo. Salvini rosica da quasi un anno, non se lo aspettava un Conte così, avrebbe voluto lui avere l’onore di gestire con i suoi pieni poteri l’emergenza Coronavirus e non perde occasione per gettare fango “a prescindere”.

Avete fatto caso al fatto che di emergenza migranti non ha più parlato? E certo, la gente moriva nella sua amata Lombardia, gestita dai suoi, come avrebbe potuto parlare di migranti? Probabilmente ne parlerà oggi qui a Barcellona, alle 18.30, dopo la passeggiata in centro, sarà al Parco Urbano, proprio di fronte allo Sprar, magari incrocerà anche qualche migrante…

Salvini lo ricordiamo tutti come un Ministro degli Interni forte, deciso, gradasso: chiudeva porti “per il bene del Paese”, cercando di limitare l’enorme (?) flusso di migranti, spalleggiato dagli italiani, che venivano prima. Quegli stessi italiani che in occasione dell’emergenza per la pandemia ha totalmente lasciato allo sbando, in particolare in Lombardia, con il suo fratello leghista, il Presidente della Regione Attilio Fontana, che ha collezionato errori su errori. Lui zitto, sempre a difenderlo. Quando il Governatore ed i suoi erano indifendibili.

Salvini ha rasentano il ridicolo quando ha dichiarato “Nessuno tocchi la Lombardia!”. E meno male che ci aveva pensato lui, eh. Lo spieghi alle famiglie delle tante vittime innocenti.

Salvini ha toccato il culmine del più becero populismo quando ha affermato “Nessuno tocchi l’Italia!” nel momento in cui il Paese era solo, e si era in attesa di un aiuto da parte dei fratelli d’Europa. Che poi è venuto. A quel punto è calato il silenzio. Non una parola sul Recovery Found, non una parola sui suoi “fratelli sovranisti” che fino a ieri ci sbattevano la porta in faccia, e che continueranno a farci la guerra.

Caro signor Salvini oggi ci auguriamo che lei indossi la mascherina avvicinandosi ai nostri concittadini, ma ce lo consenta, lei ha già “buttato la maschera”!

Da barcellonese mi auguro che almeno a Barcellona sia responsabile. Qui da più di un mese ormai siamo al “contagio zero” e vorremmo rimanerci.

Caro Salvini sono certo che oggi indosserà questa benedetta mascherina perché lei vuole il bene dei siciliani, dei suoi fratelli siciliani… Non vorrei vedere scene come quelle viste a Roma, in piazza del Popolo e in Via del Corso, quando in occasione della celebrazione del 2 giugno, ha partecipato allegramente, fra un selfie e l’altro, all’Assembramento Day. Ma sono tranquillo, perché non credo vengano in tanti a vederla, in così tanti da creare un assembramento.

Oggi Matteo arriverà fra noi. Rispettiamolo, salutiamolo o ignoriamolo. Bandi alle proteste plateali perché ripeto servono solo a lui, ricordiamolo bene. Facciamo vedere al caro capo della Lega che non siamo come lui, che non ragioniamo come lui. Che un avversario politico è uno che la pensa diversamente da noi ma non un nemico da abbattere. Semmai contestiamogli civilmente le tante pecche che costellano il suo firmamento politico.

Benvenuto Salvini… benvenuto a Barcellona. Ma non si gasi troppo, non si monti la testa: per noi lei è semplicemente un ‘antipastino’ della certamente più importante campagna elettorale che ci porterà al nostro nuovo Sindaco.