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di Alfredo Anselmo.

La cronaca nera di queste ore è dominata dalla terribile morte di un giovane ad opera di altri quattro o cinque giovani (non dovrebbe avere alcuna importanza la nazionalità dei protagonisti della vicenda, mentre ancora una volta, direi purtroppo, si fa becera propaganda politica su simili tragedie legandole al colore della pelle!) avvenuta a Colleferro, a due passi dalla capitale.

La cronaca la sapete tutti ed anche nei minimi particolari, ovvero un massacro vero e proprio ad opera di bulli palestrati che hanno sfogato il proprio nulla contro un ragazzo che aveva osato difendere un amico. Si parla di un pestaggio violentissimo durato ben 20 minuti, condito addirittura da salti su un corpo ormai inerme da parte di chi non meriterebbe nemmeno l’appellativo di uomo.

Sul tema nella giornata di oggi mi hanno molto colpito e favorevolmente impressionato due commenti che ho trovato sui social e che sono stati fatti da due persone che ho sempre stimato per l’acume intellettuale che li contraddistingue e parlo del Prof. Saverio Castanotto, per anni stimatissimo docente al nostro Liceo Classico nonché grande uomo di  teatro e dello scrittore-giornalista Massimo Gramellini. Quest’ultimo si sofferma su quelle Arti che sono vissute con passione da tanti giovani: teatro? No. Cinema? No. Pittura? No. Musica? No. Si… Arti… Marziali, non viste però come negative, anzi… se una ipotetica figlia le praticasse a scopo difensivo non dispiacerebbe allo scrittore.

Protezione e non aggressione, scudo e non mazza, difesa e non attacco scriteriato. I muscoli sono belli quando sono accompagnati da un cervello. Bellissima la frase con cui Gramellini chiude la propria riflessione: “A un guerriero che si rispetti, per ogni cento chili di pesi non farebbe male sollevare anche un libro.” Ed è qui che entra in gioco il pensiero del Prof. Castanotto, profondo ma ironico, forte ma non pesante, una vera pillola di saggezza della quale dovremmo un po’ tutti fare incetta e assumerla anche tre volte al giorno.

Leggere, avere cultura, disporre di un cervello è si importante ma ancor più importante è analizzare l’odierna società e chiedersi il perché esistano ragazzi come i cinque assassini di Colleferro. “Sono i figli di gente troppo impegnata a lavorare, alcuni per avere di più, altri per avere il superfluo, altri, ahimè, solo per sopravvivere” scrive il Prof. Castanotto riferendosi alla stragrande maggioranza dei giovani d’oggi e così continua: “Ai miei tempi, quando la cicogna lasciava un fagottino nella culla di casa, era una gioia per tutti e il “fagottino” veniva protetto, vezzeggiato, educato cresciuto con amore…Se piangeva bastava portarselo al seno, cullarlo tra le braccia, fargli sentire l’odore di mamma, i battiti del cuore di lei che aveva imparato a conoscere già prima di venire alla luce. A volte bastava un piccolo “ciuccio” che gli ricordava il capezzolo da cui succhiava la vita. E si addormentava succhiando un ricordo…”

E qual è la situazione di oggi nella lucidissima descrizione del Professore? “Oggi mamma deve andare al lavoro, papà pure, oppure si deve rinunciare al superfluo, cioè alla crociera, alla settimana bianca, all’auto più potente, all’iscrizione al Club privato, e allora lo si manda all’asilo, sperando non sia picchiato, alla scuola dell’infanzia, sperando in buone maestre, o lo si affida per ore alla baby-sitter di turno che dovrebbe sostituire la mamma. Ma la mamma non è.  A sera i genitori, giustamente stanchi, stremati, nervosi , se piange o fa le bizze, gli mettono nelle manine un tablet, uno smartphone, come a dire ” così ti calmi e stai buono”, che poi vuol dire ” così non rompi i co…..”

La chiusura è significativa: quali saranno i risultati di simili comportamenti da parte di genitori che potremmo definire “superficiali” nella migliore delle ipotesi e “irresponsabili” nella peggiore?
“E’ così che il bimbo di pochi anni incomincia a vivere fuori dalla realtà, estraneo al mondo, agli affetti, al contatto umano… è così che poi ci ritroviamo in un mondo di mostri, violenti, drogati, insensibili, sanguinari…E’ cosi che ci troviamo a nuotare in un tempestoso oceano di odio…a piangere sul cadavere di giovani educati al rispetto, all’amore, alla pace, alla convivenza…
Esiste un rimedio? Certo che esiste…basterebbe tornare al passato…ma forse è troppo tardi, la corrente ci spinge in avanti…”

Oggi piangiamo un povero ragazzo che ha probabilmente pagato la leggerezza di ciascuno di noi, certo quegli assassini dovranno pagare, giustizia dovrà esser fatta sperando che non li si giustifichi per qualcosa che è ingiustificabile, però al tempo stesso un esame di coscienza dovremmo farlo tutti, attenzionando anche le parole di due grandi come Castanotto e Gramellini che ci fanno capire che questi nostri tempi bui possono ricevere un po’ di luce dalla volontà e dall’impegno di tutti, nessuno escluso. Un attimo in meno davanti ad un monitor, un attimo in più a guardare due occhi, un viso e ad ascoltare e allora sì che si potrebbe invertire la rotta a questa nave chiamata mondo che rischia di affondare definitivamente.

Scusa Willy, per questa società di ‘Nuovi Mostri’!