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Si riparte con gli incontri politici in vista delle amministrative in programma il prossimo autunno. Così nel pomeriggio di ieri la candidata a sindaco Ilenia Torre ha incontrato, su richiesta dei rappresentanti dei partiti e delle liste che nei mesi scorsi hanno proposto e sostenuto la sua candidatura.

“Il senso di questa riunione, alla luce dello stop imposto dalla drammatica crisi sanitaria e sociale generata dall’esplosione del Covid-19, era riprendere il filo di un discorso che ovviamente era stato accantonato nelle scorse settimane dinnanzi al momento complesso che abbiamo affrontato e con il quale dovremo ancora convivere nel futuro prossimo. I presenti mi hanno confermato la linea già ampiamente espressa lo scorso inverno, rinnovandomi la loro fiducia. Dal mio canto, ho ribadito la piena disponibilità a candidarmi per rappresentare un progetto di rilancio della mia città e della nostra comunità. Il ragionamento, chiaramente, è stato rimodulato sulla scia dell’improvvisa (e imprevedibile) richiesta di condivisione trasversale – da sempre invocata dalla sottoscritta e dalle liste a sostegno- adesso rilanciata anche da quelle parti del centrodestra che in una prima fase non avevano manifestato una concreta predisposizione al ragionamento condiviso nel percorso di ricerca dei profili su cui puntare per l’appuntamento elettorale che attende la nostra città e il comune di Milazzo. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, perché evidentemente adesso è chiara a tutti l’incompatibilità di fondo tra il concetto di dialogo e quello d’imposizione: una contraddizione illogica, che nei mesi scorsi ha viziato sul nascere ogni ragionamento tra tutte le anime del centrodestra, e non solo, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Ben venga, pertanto, una nuova fase scandita da un approccio che dovrà mettere necessariamente al centro di tutto i progetti di rilancio della città di Barcellona, azzerando personalismi e prove muscolari. Le sfide che ci attendono, dopo una crisi che rischia di trasformarsi in una dramma economico e sociale, richiedono un netto cambio di paradigma della politica e dei suoi interpreti. Spero vivamente che su queste basi si possa costruire un progetto condiviso da tutta la coalizione”.