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Un documento con diverse proposte consegnato al candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Messina, Franco De Domenico. È quello redatto dalla deputata nazionale del M5s Angela Raffa e da Domenico Sorrenti, presidente del Birrificio Messina: una proposta che mette al centro lavoro, sviluppo, pubblico impiego, una macchina comunale orientata verso le imprese, ipotesi per favorire la creazione di start up, spazi per la creazione di hub d’innovazione, recuperando aree non più utilizzate e impegno contro la de-industrializzazione del tessuto cittadino. Ad illustrare il progetto anche il professore di informatica ed imprenditore di start up Francesco Pagano.

“Franco De Domenico – dichiarano Angela Raffa e Domenico Sorrenti – è il candidato giusto per portare avanti una seria proposta per Messina. Noi non siamo mai stati interessati a poltrone, ma su questo vogliamo portare avanti la battaglia. Un futuro per Messina e per i nostri giovani. Finita la ricerca del consenso – continua Raffa – da questa campagna elettorale deve venire fuori la risposta alla domanda che tutti dobbiamo porci: di cosa deve vivere Messina? Insieme a Domenico Sorrenti, e ad uno staff di professionisti ed esperti, abbiamo qui cercato di offrire alcuni spunti. Se i cittadini sono sempre più distanti dalla politica ed il primo partito stabile è l’astensionismo è proprio perché si è persa la capacità di offrire soluzioni. Oggi con Franco continuiamo nel percorso di serietà e confronto sui problemi reali che abbiamo intrapreso e a costruire, appunto, soluzioni”.

“Sono suggerimenti che si sposano benissimo con la nostra proposta di amministrazione – ha detto durante l’incontro con la stampa Franco De Domenico – e che si inseriscono nel programma che abbiamo redatto. Lavoro e sviluppo sono temi essenziali sul quale costruire il futuro dei prossimi anni, per consentire ai giovani di spendere le loro professionalità, di realizzare le loro idee e proposte progettuali nel nostro comprensorio e non essere costretti, necessariamente, a lasciare Messina”.

Su “ForestaMe”, cioè il progetto di 29 milioni di alberi per tutto il territorio di Messina, secondo De Domenico si sarebbe trattato di una fuga in avanti da parte dell’assessore della giunta De Luca, Carlotta Previti, in quanto non sarebbe ancora pronto per essere finanziato ed eseguito. E ne spiega i motivi.

‘’Premettiamo che ‘ForestaME’ è una buona idea di progetto -spiega il candidato sindaco-, non siamo assolutamente contrari perché la transizione ecologica è una delle nostre priorità, però, al contrario di quanto lei sostiene Carlotta Previti, conosciamo benissimo i procedimenti per l’approvazione dei progetti e ribadiamo fermamente che quanto lei asserisce è pura propaganda elettorale. L’accusa di avere lanciato un anatema sulla città per avere avanzato dubbi sulla possibilità di spendere i 29 milioni di euro assegnati al progetto ‘ForestaME’, entro il termine di giugno 2023, è mero populismo’’.

‘’In particolare – incalza De Domenico – l’affermazione netta che viene contrapposta alle mie perplessità è: ‘Si possono pubblicare le gare d’appalto e si possono anche spendere i fondi’ Le promesse da un lato, i fatti dall’altro. La delibera che ha menzionato indica solo la volontà del Comune di richiedere il finanziamento. Sono delibere pubbliche -continua- che si trovano sul sito del Comune: l’ammissione a finanziamento non significa avere i soldi, ma semplicemente averli richiesti. Dopodiché è prevista la realizzazione di un progetto preliminare, poi uno definitivo e infine uno esecutivo. Dopo queste fasi, c’è bisogno dei nulla osta e dei pareri della Forestale, della Soprintendenza, dell’Assessorato regionale, il nullaosta ambientale e altri’’.

Inoltre, avendo previsto la messa a dimora di alberi lungo aste fluviali richiede anche del parere dell’Autorità di bacino. Tutte queste procedure hanno tempistiche lunghe e non è neanche detto che si ottengano pareri favorevoli. Non è assolutamente certo che sarà consentito di mettere a dimora alberi lungo le rive di un torrente, soprattutto in una città come Messina a rischio frane. Come non è certo che sì otterranno pareri favorevoli a mettere a dimora alberi in zone danneggiate dagli incendi, perché le leggi indicano che non si può procedere prima di cinque anni. Inoltre la maggior parte di questi terreni sono di proprietà privata e su questi il Comune non ha autorità se non con espropriazione. Quest’ultima prevedrebbe tempi e costi ancora maggiori. Dopo queste fasi, che già prevedono tempi tecnici lunghi, è necessaria l’approvazione del Ministero.

Sono state le considerazioni di De Domenico.

‘’L’ex assessora – ricorda – ha detto anche che i lavori verranno affidati a Messina Servizi, ma non è assolutamente possibile. Innanzitutto, Messina Servizi non ha sufficienti operatori perché sono tutti impegnati per la raccolta dei rifiuti, infatti lavori come la scerbatura o la derattizzazione vengono affidate a ditte esterne e poi alcuni dei lavori previsti prevedono anche lavori tecnici e strutturali che non potrebbero essere svolti dagli operatori di Messina Servizi. Anche se sono stati selezionati alcuni agronomi, ingegneri e architetti, servono le ditte di costruzioni. L’ex assessora, inoltre, sorvola sul tema della manutenzione di questa eventuale massiccia opera di forestazione che non si limita certo all’irrigazione, ma prevede,  o dovrebbe, anche la concimazione, la sostituzione dei pali di sostegno e molto altro (quindi fondi per tutti gli anni a venire)’’.

‘’Ma la cosa più grave che l’ex assessora e mancata candidata a sindaca evita di dire – osserva De Domenico – è che i fondi verranno erogati solo seguendo lo stato d’avanzamento lavori e la rendicontazione di questi ultimi. Per quanto riguarda la capacità di spesa dell’ex amministrazione, ricordiamo che è vero, in base a quanto riportato dal sito del Fondo di Coesione, che Messina risulta come prima città in Italia per capacità di spesa, ma è anche vero che sul Pon Metro è una delle ultime in termini di rendicontazione. Un dirigente dell’Agenzia di Coesione è venuto a Messina un paio di mesi fa proprio per questo’’.

Infine, replica alla Previti che ha messo in dubbio le sue conoscenze in materia di spesa e rendicontazione, ricordando il suo operato da direttore generale dell’Università di Messina: ‘’Personalmente, ricordo all’ex assessora, che nella mia carriera ho dimostrato di sapere fare i bandi senza alimentare contenziosi e, soprattutto, di sapere rendicontare nei tempi previsti senza ricevere mai solleciti. A tal proposito, è sotto gli occhi di tutti l’esperienza nella gestione di progetti come Panlab e Cerisi da dg dell’Università di Messina. Non sono quindi disposto ad accettare lezioni dall’ex assessora su questo versante’’.

‘’Quindi sì, ‘ForestaME’ è una bella idea ma ancora ben lungi dall’essere considerato un progetto reale o realizzabile in tempi brevi. Duole altresì evidenziare come nella replica dell’ex assessora si sorvoli su un aspetto: la fuga dell’ex sindaco ha ritardato l’ammissione al finanziamento, ma non ha posticipato i termini di scadenza del progetto. Questi sono i fatti, le parole le lasciamo ad altri’’, conclude il candidato sindaco del centrosinistra.