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Quando mancano dal sito della Regione circa 250 sezioni (518 sul totale di 776) al completamento dello spoglio delle singole preferenze dei candidati all’Ars, ma sommando i dati del Comune Messina, prende definitivamente forma la deputazione messinese a Palermo.

Il movimento di Cateno De Luca, “Sud chiama Nord”, conquista 2 seggi: all’Ars approda il sindaco di Santa Lucia del Mela, Matteo Sciotto e il presidente di Sicilia Vera Pippo Lombardo che ha battuto l’ex sindaco di Lipari Marco Giorgianni.

Un seggio a Forza Italia, quello del capogruppo uscente Tommaso Calderone, che però, eletto alla Camera, lascerà il suo scranno a Bernardette Grasso, che precede Beppe Picciolo.

Un seggio anche a Fratelli d’Italia, appannaggio dell’uscente Pino Galluzzo, con Elvira Amata “blindata” nel listino del presidente Schifani. Conquista un posto all’Ars il Partito Democratico, dove vince Calogero Leanza, figlio dell’ex presidente della Regione Vincenzino, che supera il segretario provinciale Dem, Nino Bartolotta, e l’ex segretario della Cgil Giovanni Mastroeni.

Confermato all’Ars anche Luigi Genovese, senza rivali nella lista Popolari e Autonomisti. Il Movimento 5 Stelle porta a Palermo Antonio De Luca, che grazie al voto di Messina supera Vera Giorgianni e Giovanni Utano, mentre la Lega-Prima l’Italia avrà Pippo Laccoto. Resta fuori il deputato uscente Danilo Lo Giudice, nonostante il suo exploit personale, perché la lista Sicilia Vera non supera lo sbarramento su base regionale.