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Tutti e tre i candidati a Sindaco di Barcellona P.G. hanno risposto ai quesiti congiunti posti dal Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, ADASC, Coordinamento Ambientale Milazzo-Valle del Mela, Movimento No Inceneritori – Valle del Mela, Circolo Zero Waste Mela/Tirreno “Aimèe Carmoz”, su emergenza rifiuti, inquinamento atmosferico e altre questioni ambientali.

“Sulla QUESTIONE RIFIUTI, la più spinosa per una città messa in ginocchio da un servizio inefficiente e dalle microdiscariche, tutti e tre i candidati riconoscono il problema e si dicono decisi a risolverlo. Bene, ma come? Da questo punto di vista è significativa la risposta di Antonio Mamì sulla necessità, per prima cosa, di pretendere dalla ditta attualmente addetta al servizio che vengano poste in essere tutte le attività previste dal contratto d’appalto. Verrebbe da chiedersi perché non sia stato fatto finora.

Tutti e tre i candidati inoltre pongono l’accento sulla necessità di rivedere il sistema in vista di una nuova gara d’appalto, puntando sull’incremento e la piena efficienza della raccolta differenziata porta a porta.

Giuseppe Sottile descrive in maniera articolata la sua proposta in merito ad un “sistema di raccolta totalmente innovativo”. Sia Sottile che Mamì sono d’accordo con noi sull’esigenza di introdurre la tracciabilità dei sacchetti al fine di attivare una tariffazione puntuale che premi chi differenzia di più. Peraltro – aggiungiamo noi – la tracciabilità dei sacchetti è necessaria anche per i necessari controlli sulla corretta differenziazione dei rifiuti da parte dell’utenza. In merito a tale questione si mostra invece incerto Calabrò.

Tutti e tre i candidati promettono di far sparire le microdiscariche che abbondano sul territorio comunale, ma è chiaro che è necessario anche impedire che si riformino.

Da questo punto di vista abbiamo chiesto ai candidati se sono disposti ad avviare una seria attività di repressione (con maggiori controlli e sanzioni) nei riguardi della riprovevole pratica di abbandono illegale dei rifiuti. Su questo aspetto si registra qualche differenza nelle risposte dei candidati. Sono convintamente positive le risposte di Sottile e Mamì, anche se quest’ultimo pone più l’accento sulla necessità di una campagna educativa. Si registra invece qualche incertezza da parte di Calabrò, che si dice tendenzialmente contrario ad “una città spiata”, anche se comunque riconosce che “a mali estremi, estremi rimedi”.

Riguardo all’impiantistica necessaria, Calabrò risponde che “la norma non consente ai Comuni di realizzare impianti, … attività in capo alle SRR”.

Mamì risponde invece che bisogna attivare il centro per il riuso già previsto, ampliare le convenzioni con gli enti che si occupano di riciclaggio e stimolare l’utilizzo delle compostiere domestiche e collettive, magari con la creazione di orti urbani. Su questo non possiamo che essere d’accordo.

Lodevole e ben articolata la risposta di Sottile, secondo il quale bisogna:

– incentivare il compostaggio domestico;

– realizzare sul territorio comunale un centro di selezione e riuso dei materiali riciclabili;

– attivare un tavolo tecnico tra gli enti locali e le associazioni ambientaliste per trovare le soluzioni impiantistiche migliori.

Sia Mamì che Sottile in ogni caso si dicono contrari agli inceneritori.

Veniamo adesso alla questione RAFFINERIA. La normativa vigente concede solo ai Sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela il diritto/dovere di esprimere le necessarie prescrizioni sanitarie a tutela della salute pubblica. Tuttavia, come dimostra un documento della stessa RAM recentemente pubblicato, gli effetti delle emissioni della Raffineria sono rilevanti in un ampio comprensorio che si estende almeno da Barcellona a Rometta.

Abbiamo quindi chiesto ai candidati se sono disposti ad attivare un tavolo di concertazione che coinvolga, oltre ai Sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela, anche gli altri comuni del comprensorio ed i portatori di interesse, al fine di individuare le prescrizione necessarie a tutelare la salute pubblica attraverso una riduzione delle emissioni della raffineria.

Su questo è convintamente affermativa la risposta di Sottile.

Positiva anche la risposta di Mamì, che parla di possibile riconversione, glissando però sulle prescrizioni sanitarie necessarie “qui e ora”.

Calabrò si dice favorevole ad una concertazione delle necessarie prescrizioni sanitarie, sfruttando anche il rapporto privilegiato con il Sindaco di San Filippo del Mela. Tuttavia va fatta una precisazione in merito alla sua affermazione secondo cui “laddove le emissioni dovessero superare i limiti di tollerabilità stabiliti per legge, gli effetti nocivi per la salute coinvolgerebbero le popolazioni vicine ai Comuni che ospitano la Raffineria”. Una cosa sono le soglie di tollerabilità individuate secondo dati scientifici dall’OMS, la massima autorità sanitaria internazionale, una cosa sono i limiti di legge, che sono spesso molto più elevati e quindi non garantiscono l’assenza di rischi. Nella valle del Mela esistono molteplici criticità sanitarie, ma probabilmente nessuna di queste è dovuta ad emissioni oltre i limiti, che per determinate sostanze sono addirittura inesistenti. Le prescrizioni sanitarie dovrebbero servire proprio ad individuare limiti più adeguati, in accordo alle soglie di tollerabilità raccomandate dall’OMS e/o già vigenti in altre realtà internazionali più virtuose, al fine di porre fine ad inaccettabili rischi per la salute dei cittadini.

Riguardo agli altri quesiti, tutti e tre i candidati si dicono disposti a collaborare con le associazioni più competenti sulle questioni ambientali.

Nel complesso positive anche le risposte su costa, mare e torrenti. Da segnalare che per Mamì gli “impianti di depurazione” sono insufficienti e bisogna monitorarne lo stato. Sulla stessa lunghezza d’onda Sottile, che propone il potenziamento del depuratore”.