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È un grande esempio di solidarietà intercontinentale ed intercomunale il gesto compiuto dal comune di Merì in queste ore: grazie alla donazione della fornitura di mascherine da parte del Governo di Sinepark, il sindaco della cittadina tirrenica Dott. Roberto Bonanzinga, ha organizzato una distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, ricevuti dalla Cina, ad alcune strutture ospedaliere tra le quali l’Ospedale “Barone Romeo” di Patti e lo ha fatto con l’ausilio del personale volontario della Protezione Civile.

A tale generosità ha sentito di rispondere il Direttore dell’Unità Operativa di Geratria, il Dott. Ferdinando D’amico, il quale ha sottolineato l’enorme importanza dell’uso delle mascherine per arginare la diffusione del virus, ringraziando il Comune di Merì per essere stato interprete di bisogni assoluti. I ringraziamenti sono stati estesi anche all’infermiere Giuseppe Presti, tramite di questa operazione, alla comunità cinese ed a Emma Wang, responsabile della cultura di Shangai, che hanno dimostrato di non essersi dimenticati della solidarietà dimostrata dal Comune di Merì che, a sua volta, aveva inviato mascherine  durante il loro periodo di emergenza sanitaria.

Queste notizie rappresentano un contrasto netto con la preoccupazione e le realtà spesso scoraggianti con cui conviviamo in queste ultime settimane, sono elementi di forza che restituiscono il giusto valore al ruolo della fratellanza, della condivisione e del sentirsi uniti e determinati a superare questa dura prova a prescindere dal colore politico o dalla differenza di razza e appartenenza con l’unico obiettivo di salvaguardare la vita e la salute. Il Dott. D’Amico ha, inoltre, riferito l’intenzione di destinare una parte della donazione alle RSA di Patti e di Sant’Angelo di Brolo, strutture per la cura e la riabilitazione dei pazienti anziani per garantire il loro diritto alla salute, evidenziando come, all’interno di queste strutture, gli anziani siano ancora più fragili poichè in questi luoghi il virus si diffonde in silenzio e chi muore lo fa nella più completa solitudine.

Una bella pagina nella quale la solidarietà si coniuga con la buona sanità e con il rispetto per i più deboli, soprattutto in questa emergenza nella quale le Rsa e le Case di Riposo di tutto il Paese stanno rappresentando purtroppo i focolai più diffusi e vere stragi si stanno perpetuando, da nord a sud, basti pensare al Pio Albergo  Trivulzio di Milano (oltre 100 vittime) o alla Casa di Riposo “Come d’Incanto” di Messina (20 decessi e una settantina di ‘positivi’).

Valentina Serranò