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Successo inarrestabile per l’iniziativa virtual-musicale proposta dal Coro Polifonico “Ouverture” che in questo ultimo periodo di emergenza e distanziamento fisico, ha continuato a rimanere unito, nonostante la distanza imposta dalla quarantena, realizzando un inedito ‘virtual Choir’ a cui tutti i coristi hanno partecipato eseguendo ciascuno nella propria abitazione, “La cura” di Franco Battiato, armonizzato per coro dal direttore Giovanni Mirabile, il cui testo é considerato un inno all’amore e alla cura per gli altri, più che mai attuale in questo periodo di grande sofferenza.

Il video, diventato virale nel giro di poche ore con migliaia di visualizzazioni su youtube e tantissime condivisioni sui social, è stato oggetto di attenzione anche dei mezzi di informazione a livello nazionale, ottenendo articoli su Repubblica, Gazzetta del Sud e altre testate online, oltre ad un servizio sul TG2.

Un curriculum di tutto rispetto per il Coro Polifonico “Ouverture”, uno dei cori polifonici più conosciuti e apprezzati della Sicilia. Fondato 25 anni fa dal suo attuale direttore, raggruppa amanti della polifonia di tutte le età e si caratterizza per un repertorio vasto e originale. In quasi un quarto di secolo ha prima avvicinato alla polifonia e formato generazioni di musicisti, ponendosi inoltre come efficace divulgatore musicale e culturale nei confronti di un pubblico di appassionati e non; dalle sue fila sono usciti coristi che cantano tutt’ora da soli o in formazioni prestigiose come il Coro Giovanile Siciliano, il Coro Giovanile Italiano e Mondiale, il Coro della Cappella Sistina.

Con centinaia di concerti in Sicilia e sul territorio nazionale, progetti inediti e originali, il coro “Ouverture” in 25 anni di attività ha contribuito a diffondere un’immagine non stereotipata di questa formazione musicale.

Tra le numerose sperimentazioni: “DoppiArmonia” (percorsi polifonici per doppio coro, presentato anche al Duomo di Monreale); Videoclip con il cantautore romano Marco Guazzone (Sanremo 2012), tra cui il recente “Senza Mentire” insieme a Paolo Buonvino per AISM; Contaminazioni con strumenti insoliti come l’hang drum (“Per aspera ad astra”, Teatro Bellini di Catania) o lo scacciapensieri (“Marranzanumania”, primo esperimento del genere in Italia, con il polistrumentista Gemino Calà); collaborazioni con gruppi di musica etnica quali i “Kalamos Ensemble”; progetti inediti come “Fantaphonia” (Musica e fantasy, presso il castello di Milazzo, 2018).

Il coro ha all’attivo l’incisione di cinque cd e ha partecipato alle trasmissioni televisive Kilimangiaro (Rai3) e La canzone di noi (TV2000). Ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali (Arezzo, Benevento, Polizzi, Paola, Caccamo).

Andando alla registrazione tecnica, spiega il Maestro Mirabile: “Ogni corista ha registrato la sua voce sola, sentendo in cuffie una base ritmica che desse la stessa velocità a tutti, per sincronizzarci. Ha mandato poi il video a chi si occupava del missaggio, in particolare Giovanni Perdichizzi che ha curato la parte audio, e Carmelo Pino la parte video. Entrambi facevano in modo che dal tutti venisse fuori l’uno.

E in quest’atto vedo il senso simbolico, spirituale, sacro, di quanto abbiamo fatto: dall’io al tutti, all’uno. E’ un processo filosofico, non solo una mera operazione meccanica per realizzare un videoclip. C’è qualcosa di molto profondo nell’atto già del cantare, ancora più nel cantare in coro in occasioni come queste.

Con i coristi siamo in contatto costante, abbiamo un gruppo dove giornalmente cerchiamo di tenerci sempre uniti, spesso anche con modi goliardici, quiz, ascolti condivisi, regali musicali. Non era facile, cantare da soli, è una situazione-limite che rende il senso dell’emergenza. Eppure hanno dato il meglio, alcuni hanno cantato la canzone rivolti al proprio figlio, altri ai familiari, altri (come me) in una solitudine forzata che però grazie alla tecnologia è stata in un certo senso bypassata, anche se virtualmente. E’ bello, secondo me, rivedere il video e soffermarsi su tanti particolari che non vengono fuori ad un ascolto superficiale”.

Infine il direttore Mirabile: “Il brano di Battiato mi aveva sempre colpito, come sarà avvenuto a tutti. Volevo realizzarlo col coro, ma non potevo proporre semplicemente la melodia. Vi sono tante trame sonore, che fanno da tappeto all’intervento del solista. L’ascolto superficiale ci fa notare la melodia e il testo (meravigliosi) di Battiato, ma io nell’arrangiare il pezzo ho voluto che questo materiale preesistente fosse per così dire “adagiato” su un tappeto fatto da frammenti del testo, che in modo indipendente vengono cantati da ogni corista. L’arrangiamento prevede che ogni linea melodica abbia una sua indipendenza, ho cercato di fare in modo che ogni corista, cantando la sua parte, avesse la sensazione di cantare una melodia di senso compiuto, e non un mero accompagnamento, come si sente in tanti pezzi pop per coro. Anche in questo ravviso un po’ il senso del mio sentire: Quattro linee melodiche indipendenti (Soprani, Contralti, Tenori, Bassi) autosufficienti che però poi si intrecciano, e danno vita a un tappeto sonoro, che a sua volta è la base sulla quale si adagia il canto del solista.

L’aneddoto su Battiato: “Quando lavoravo con i cori di voci bianche dell’Accademia di Santa Cecilia, ho avuto modo di conoscere Battiato, durante uno spettacolo che stavamo preparando. Siamo stati fianco a fianco per diversi giorni, e ho potuto anche conversare con lui: una persona amabile, dai modi lievi e sempre cortesi. Alla fine del nostro progetto gli consegnai l’arrangiamento di questo brano, e il CD con una registrazione fatta in precedenza col coro. Avevo molto timore: non sempre operazioni del genere vengono viste bene. Lui mi disse che l’avrebbe ascoltata a casa; io pensai che mi stava dicendo quello per gentilezza, e poi preso da mille altre cose non l’avrebbe fatto. Qualche settimana dopo, quando non ci pensavo ormai più, mi arriva una telefonata: era lui, che faceva pervenire i complimenti per l’arrangiamento e per l’esecuzione! Da quel momento – in questo mi sosteneva anche la presidente Tindara Italiano – abbiamo anche sognato di poterlo un giorno eseguire con lui come solista. Purtroppo questo non sarà più possibile, ma l’avere ricevuto il suo “placet” mi ha sempre dato una grande forza e la certezza che non avevo snaturato un pezzo meraviglioso. Adesso sto lavorando alla revisione dello spartito, che voglio mettere a disposizione di tutti gratuitamente sul web.

Da segnalare che nel coro sono presenti anche dei sanitari: “Nel coro ci sono anche dei ragazzi che fanno parte del personale sanitario impegnato in prima linea: Gaetano Biondo e Marco Buono che si occupano rispettivamente di analisi del sangue e radiologia presso l’ospedale di Milazzo, Giuseppe Giunta, chirurgo a Rovigo, Tonino Perdichizzi, infermiere presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Barcellona PG, Francesco Ferlazzo infermiere presso l’ospedale di Termini Imerese. Questi ragazzi hanno partecipato al video con le loro divise da lavoro, per rendere efficace il messaggio del “prendersi cura” degli altri.

Per rivedere il video del Virtual choir: La cura (F. Battiato) – Coro “Ouverture” (arr. G. Mirabile), cliccate:

 

https://youtu.be/m6ZKqbUG5Wc

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