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Nella mattinata di oggi da Palazzo Longano, con nota prot. n. 70380 è stata inoltrata a mezzo mail, la richiesta di un incontro al Presidente della Regione Siciliana, On.le Sebastiano Musumeci, e al nuovo Assessore Regionale della Salute, On.le Ruggero Razza, per rappresentare al nuovo Esecutivo regionale le criticità in danno del nostro territorio derivanti dal piano di riordino della rete ospedaliera regionale adottate dal precedente Governo.

Si riporta di seguito il testo della nota inviata:

“Sig. Presidente, Sig. Assessore,
desidero innanzitutto congratularmi per l’alta funzione istituzionale cui siete stati chiamati a seguito delle recenti elezioni regionali.
Sono consapevole che ad essa corrispondono impegni di governo gravosi in misura almeno pari alle fervide aspettative della comunità regionale, aspettative alle quali, sebbene condizionati da uno scenario di grande difficoltà, ho comunque certezza che saprete rispondere nei termini al contempo più rigorosi e adeguati.
E’ nota, in particolare, l’estrema complessità del tema “sanità pubblica”, tanto nel complessivo contesto regionale quanto in quello, più ristretto, del comprensorio tirrenico della provincia di Messina, e ciò con particolare riferimento al piano di riordino della rete ospedaliera regionale adottato dalla precedente Giunta di governo.
Ed é per questa ragione che scrivo queste note.
Ebbene, é ampiamente nota la vicenda del presidio ospedaliero di Barcellona Pozzo di Gotto – il “Cutroni Zodda” – e quella, parallela, del nosocomio milazzese “Vincenzo Fogliani”: dopo anni di discussioni e controversie, il precedente Governo regionale, per rispondere ai parametri del decreto cosiddetto Balduzzi, ha istituito l’Ospedale Riunito di “Milazzo – Barcellona – Lipari”.
L’auspicio della comunità del territorio era che tale misura, pur non essendo mai stata considerata pienamente soddisfacente, riuscisse in qualche modo ad assicurare degli standard di servizio adeguati alle complessive caratteristiche dell’area.
Soltanto per dovere di esaustività preciso che Barcellona Pozzo di Gotto, centro più popoloso della provincia dopo il capoluogo, ha circa 42.000 abitanti, che diventano 72.000 con i Comuni del Distretto socio sanitario D28, mentre Milazzo ne ha circa 32.000 che salgono ad 80.000 con i Comuni del Distretto D27.
Si tratta, inoltre, di territori peculiari: quello di Barcellona Pozzo di Gotto per i caratteri geomorfologici (il presidio ospedaliero é di riferimento per 13 Comuni del comprensorio, diversi dei quali collocati nella corona collinare circostante), della rete viaria e della densità dei flussi veicolari, quello di Milazzo per essere ubicato in area ad elevata concentrazione industriale e ad alto rischio ambientale.

Tralasciando la disamina di aspetti di dettaglio – forse non meno importanti, ma la cui considerazione non appare utile in questa sede – riferisco come nel corso della dialettica istituzionale intrattenuta col precedente Governo regionale si fosse discusso dell’istituzione di un ospedale riunito articolato in un polo medico a Barcellona Pozzo di Gotto e in un polo chirurgico a Milazzo, con il servizio di pronto soccorso istituito in entrambi i presidi, provvisti anche dei servizi essenziali per assicurare l’emergenza-urgenza pur nell’ambito delle specificità di ciascuna sede.
Questa non era ritenuta, come prima cennato, soluzione di piena soddisfazione per le aspettative della comunità, ma era stata ritenuta comunque accettabile in una logica di razionalizzazione complessiva.
Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dalla Giunta Regionale, invece, ha semplicemente attuato un progetto che prevede la riduzione generalizzata, tanto a Barcellona Pozzo di Gotto quanto a Milazzo, di servizi e di posti letto.
Il presidio di Milazzo vede ridursi i posti di Pneumologia (in un comprensorio ad elevato rischio ambientale!) e la soppressione di Nefrologia e Urologia.
L’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto a sua volta diventa di fatto una sorta di ricovero per lungodegenti, con 66 posti letto complessivi articolati su Medicina Generale, Geriatria, Malattie Infettive e Riabilitazione. All’incirca metà dei posti disponibili risultano in Medicina e Geriatria, mentre il servizio di pronto soccorso sarebbe destinato alla soppressione.
Non solo, ma si susseguono e incalzano ogni giorno di più notizie di segno negativo che non fanno ben sperare in prospettiva: ultima di queste, ad esempio, quella relativa ad un servizio di Riabilitazione al “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto, previsto negli atti, ma che di fatto non é mai partito, anche per l’evidente insufficienza delle risorse assegnate, umane e strumentali.
E poi, continui trasferimenti di personale dal presidio barcellonese e quello milazzese.
Tornando alla questione più generale, non può non farsi rilevare che il piano regionale pretenderebbe di assicurare i servizi sanitari pubblici ad un bacino d’utenza di oltre 150.000 cittadini utilizzando di fatto un compendio (l’ospedale di Milazzo) nato alcuni decenni orsono per soddisfare il solo comprensorio milazzese e quanto resterebbe dell’ormai ex ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (mai completato), entrambe le strutture, comunque, spogliate di servizi di cui erano in procedenza provviste.
Il servizio di pronto soccorso del nosocomio di Milazzo con grande difficoltà (e attese di ore da parte dei pazienti) oggi riesce ad assicurare circa 23.000 accessi annui, mentre a Barcellona Pozzo di Gotto se ne registrano circa 20.000.
Parliamo di oltre 40.000 accessi annui, i quali verrebbero a gravare tutti su una struttura evidentemente impreparata e inadeguata per dimensione dei locali, disponibilità di attrezzature e dotazione organica.
Ci si chiede, dunque, in che modo potranno essere assicurate le emergenze-urgenze se già oggi la struttura appare al limite della funzionalità?
Come si farà domani a rispondere a queste esigenze, peraltro con una struttura – si parla del complesso ospedaliero di Milazzo – che appare interamente utilizzata in ogni suo spazio?
Certamente non con quei “pannicelli caldi” di cui dà notizia la stampa locale!
Le richieste sin qui avanzate dalle comunità e dai loro amministratori sottendono – banalmente – la necessità di costruire un modello di organizzazione sanitaria pubblica equamente distribuito sul territorio, efficiente e che sia realmente in grado di assicurare ai cittadini livelli minimi di assistenza adeguati alla tutela del diritto alla salute costituzionalmente garantito.
Noi amministratori locali riteniamo che il piano attuale non assicuri questo diritto – almeno per quanto concerne Barcellona Pozzo di Gotto – e che non sia in grado di fornire servizi con efficienza ed equità territoriale.
Sono queste le ragioni per le quali, anche in nome e per conto di tutti i sindaci del Distretto socio sanitario D28, chiedo alle SS.LL. di voler convocare un incontro urgente al fine di consentirci di meglio rappresentare le aspettative di questa comunità nella prospettiva dell’adozione di correttivi alla rete ospedaliera regionale utili al perseguimento degli obiettivi prima rappresentati.
Nell’attesa di ricevere conferma del richiesto incontro, a nome mio e degli altri sindaci del Distretto porgo saluti di viva cordialità uniti a sentiti auguri di Buon Natale.”