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Il Comitato Civico “Passione e Impegno per Falcone” dopo l’annunciata chiusura del P.T.E. di Falcone e la conseguente soppressione dell’ambulanza medicalizzata da parte del governo regionale,  con una propria nota del Segretario, Emanuele Sciagura, ha dichiarato di voler sposare la petizione popolare avviata dal Sindacato Nazionale dei Medici Italiani (Snami) di Messina, tramite il segretario Nino Grillo, medico al 118 e al P.T.E. di S. Teresa di Riva: “è arrivato il momento che anche tutti i cittadini scendano in campo a difendere il proprio diritto alla salute e scongiurare la chiusura del P.T.E. di Falcone e la soppressione dell’ambulanza medicalizzata. Di poche settimane fa, infatti, la notizia del salvataggio, proprio a Falcone, di un 47enne con infarto in corso”.

L’obiettivo è quello di  mantenere l’attuale distribuzione territoriale delle ambulanze del 118 e dei Presidi territoriali di Emergenza (P.T.E.) al contrario di quanto prevede la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza in Sicilia approvato dal governo regionale. A dare forza all’azione è il Capogruppo di Minoranza, Carmelo Caliri che attraverso una sua dichiarazione fa sapere che: << Poche settimane fa il Consiglio Comunale di Falcone, su richiesta del Gruppo Consiliare di minoranza “Passione e Impegno per Falcone”, ha approvato all’unanimità un documento di protesta da inviare ai competenti organi regionali e ai consiglieri comunali dei paesi limitrofi, contenete l’invito a rivedere la programmazione del Servizio di Emergenza 118 in provincia di Messina e in particolare a scongiurare la chiusura del PTE di Falcone e la soppressione dell’ambulanza medicalizzata >>.

Nel documento di petizione, indirizzato al Presidente della Regione, all’Assessore regionale alla Sanità e ai componenti della Commissione Sanità all’Ars, si evidenzia come la riduzione delle ambulanze medicalizzate, in provincia di Messina, comporterebbe la conseguente impossibilità di garantire il rispetto dei tempi di risposta e di intervento del sistema (20 minuti in ambiente extraurbano e 8 minuti in ambiente urbano), mentre la chiusura dei PTE comporterebbe inoltre il venir meno dell’azione di filtro operata sugli accessi ai pronto soccorso e il venir meno delle risposte ai fabbisogni immediati di salute degli utenti.