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Passata la fase acuta della pandemia e passati in piena “fase 2”, anche in Sicilia è importante tornare a parlare del potenziamento delle strutture di assistenza diffuse sul territorio. Altrimenti si rischia che la “fase 3” sia peggio della “fase 1”.

Per questo Federconsumatori Sicilia ha scritto all’Assessore Regionale alla Sanità, Ruggero Razza, chiedendogli di attivare un tavolo regionale di confronto.

Scopo del tavolo sarà quello, innanzi tutto, di agevolare tramite le associazioni di tutela dei diritti dei consumatori, come Federconsumatori, la diffusione delle corrette informazioni ai cittadini e, successivamente, di programmare in modo molto veloce e molto efficace un potenziamento di tutte le strutture di assistenza sanitaria “decentralizzate”. Cioè l’ormai famosa “medicina del territorio” che parte da, ma non si ferma a, i medici di base.

“Abbiamo visto che in Regioni italiane dove la medicina del territorio era più forte, come il Veneto, si è riusciti ad ottenere un contenimento maggiore del coronavirus rispetto ad altre Regioni, come la Lombardia, più “ospedalocentriche” – spiega il Presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – Da anni le strutture sanitarie centralizzate siciliane, cioè soprattutto gli ospedali, sono state depotenziate con la promessa di puntare di più sulla sanità decentrata. E’ un modello che può funzionare – commenta La Rosa – solo e soltanto se le due cose vanno di pari passo”.

Il timore di Federconsumatori, invece, è che negli ultimi anni a fronte di un depotenziamento degli ospedali non ci sia stato un sufficiente potenziamento della medicina di base. “Dal tavolo di confronto, che speriamo l’Assessore Razza voglia istituire al più presto – conclude La Rosa – ci aspettiamo notizie specifiche in merito, al fine di capire se e cosa rischiano i cittadini siciliani in caso di una ripresa robusta dei contagi che, purtroppo, non possiamo escludere”.

A partire da oggi, inoltre, i cittadini siciliani hanno la possibilità di rivolgersi ad alcuni laboratori analisi accreditati dall’Assessorato Regionale alla Sanità per chiedere, a proprie spese, il test sierologico per sapere (tramite la rilevazione degli anticorpi IgG e IGM) se si è stati contagiati dal coronavirus.

I test aperti a tutti i cittadini sono quelli di tipo “B”, con un costo massimo di 18,58 euro, e quelli rapidi di tipo “C”, con un costo massimo di 10 euro (20 euro se eseguiti a domicilio). Federconsumatori Sicilia ha ricevuto diverse segnalazioni di cittadini che hanno chiesto ad alcuni laboratori accreditati di fare il test, ai quali è stato risposto che non è ancora possibile farli poiché si attendono chiarimenti tecnici da parte delle ASP.

Poiché questi test, per quanto non siano infallibili, possono costituire uno strumento di massima abbastanza efficace per fare un primo screening del contagio in Sicilia, Federconsumatori chiede apertamente all’Assessore Razza e a tutte le ASP di dare in fretta le risposte attese dai laboratori al fine di iniziare prima possibile tali test e tale screening.