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La senatrice pentastellata, vicepresidente della Commissione sul Femminicidio del Senato, interviene sull’ennesimo caso di femminicidio: “Gli strumenti ci sono. Lo Stato c’è.”

Una donna è stata trovata priva di vita sul fondo di un dirupo nella strada provinciale che collega Casteldaccia a Bagheria, in provincia di Palermo.
Benché il medico legale abbia rilevato ematomi sul collo della donna, scomparsa da due giorni, non è stato ancora accertato come la vittima sia stata uccisa, né da chi.
Non trovando altri segni sul corpo, si escluderebbe il decesso per colpi di arma da fuoco o da taglio: ciò significa che molto probabilmente la donna sia stata strangolata, dunque uccisa con la volontà di farlo.

“Io e le colleghe della Commissione di Inchiesta sul femminicidio del Senato, di cui ho l’onore di essere la vicepresidente, ci impegniamo con il massimo del nostro impegno e delle nostre capacità affinché le donne possano comprendere non solo quali siano gli strumenti per reagire, ma anche come sia indispensabile e vitale sporgere denuncia, anche al minimo sentore.
I nostri studi invece rilevano come purtroppo in questi giorni di quarantena forzata le denunce delle donne vittime di violenza pervengano in numero sempre minore, ma non per questo i casi di femminicidio diminuiscono.

L’auspicio è che ogni donna non si senta sola, abbandonata. Ogni donna deve poter sentire lo Stato vicino e avere il coraggio di denunciare.
Deve essere altresì consapevole delle azioni che possono essere intraprese per salvaguardarsi e deve essere cosciente del rischio che si corre stando a casa col proprio potenziale “carnefice”. Lo rilascia la Sen.ce Cinzia Leone, vicepresidente della Commissione di Inchiesta sul Femminicidio del Senato.