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Due appuntamenti in musica martedì 27 settembre 2022 dalle ore 22:00. La serata si svolgerà, come sempre, nella rassegna “Le notturne del… 50 di artisti vari” organizzata e promossa da Francesco Nicolò in Via Giorgio Rizzo 32, 34 e 36, Milazzo (ME).

Dopo l’incontro con il pianista Giuseppe Costa, che parlerà del suo libro dal titolo “Sulla musica”, ci sarà il batterista Filippo Bonaccorso che presenterà il disco “Enigmatica”. Appuntamento previsto dalle ore 22:30.

“Ci sono due aspetti fondamentali – specifica il batterista Filippo Bonaccorso – che giocano in una composizione: l’ispirazione e gli aspetti tecnici della composizione stessa. E questo vale sia per la componente scritta che per la componente concepita in tempo reale dalla creativa e spontanea genialità dei musicisti, cosa essenziale nel Jazz. In questo progetto, quest’ultima componente ha avuto un valore grandissimo e, in questo senso, il fatto che questo album porti il mio nome è puramente una questione di convenzione più che la realtà. Quello che voglio evidenziare è quanto grande sia stato il valore aggiunto dato dai musicisti con i quali ho condiviso il progetto, quanto grande sia stata la loro sensibilità nel leggere e interpretare questi miei lavori, e quanto grande sia stata la mia emozione e sorpresa nell’ascoltarne i risultati”.

Continua il musicista parlando di Enigmatica:

“Queste composizioni sono nate in un arco di tempo molto lungo della mia vita, molto prima che concepissi questo progetto e questo album. Enigmatica è la caratteristica dell’anima umana ad essere indefinita, spesso insoluta, non sempre chiara; conseguentemente, esiste una difficoltà nelle relazioni umane laddove spesso bisogna rassegnarsi all’idea di non capire, e ad avere dubbi. Le certezze acquisite nella vita devono a volte essere messe in discussione ed è una vera sfida resistere alla tentazione di “risolverle”, anche musicalmente. Credo di avere naturalmente, involontariamente e forse anche inconsapevolmente tradotto tutto ciò nel linguaggio musicale di questi lavori, come il risultato di una o più linee melodiche contrapposte ad una linea armonica. Mentre ciascuna linea è dipendente dall’altra, il risultato è una distribuzione di tensioni secondo un certo criterio, o il risultato di una sperimentazione al pianoforte, senza regole particolari né tantomeno in ambiti strettamente “tonali”. Sono il risultato delle libertà che mi sono preso in termini compositivi.”

Filippo Bonaccorso – lavori discografici
Cinque Cilindri, scritto più “di getto” seduto al pianoforte della madre, pensando a qualcosa di dinamico, potente, come un’auto con un cilindro in più.
Un viaggio reale in un’isola greca ha ispirato il nome di un luogo immaginario, Il Lago di Ikahti. Con un afro beat in 12/8, moderatamente lento e incessante, si muove come le onde del Mediterraneo e, con i suoi timbri etnici e percussivi, ne richiama i colori. Di sapore “modale”, le linee melodiche viaggiano su scale G Misolidia, G Dorica, C# Locria, E Misolidia, F Dorica.
Oltremodo è un altro brano di molti anni fa, liberamente ispirato al Libro dell’Inquietudine di Ferdinando Pessoa. E’ il brano più complesso e maggiormente arrangiato rispetto alla composizione originale. Ritmicamente di sapore “progressive”, il tema si sviluppa sopra un ciclo di misure in 3/8+4/8+4/8, parallelamente a una linea di basso ostinato in A Locria, D Locria, Db Lidia #2, A Frigia, F Ionica b6. Le tensioni ritmiche e armoniche così introdotte risolvono nella fase di improvvisazione con un ciclo di misure in 3/8+3/8+3/8+2/8, con un basso che segue la progressione armonica del brano.
Piccole Orme nasce per un bambino, Niccolò, che ci ha lasciato troppo presto e che amava la musica e il mare. Una “ballad” che non vuole essere triste ma di speranza.
Gli intrecci delle sue strade di montagna e quelli delle situazioni spesso controverse della vita hanno suggerito al musicista Twist, con due linee melodiche che introducono tensioni e dinamiche rispetto alla progressione armonica, risolvendosi sul “bridge”. Il supporto ritmico è un incalzante “funky-rock” il cui flusso è temporaneamente interrotto da una sezione di improvvisazione collettiva totalmente libera. La seconda parte è un duo “rubato” e libero, per sax contralto e pianoforte.
Di sapore etnico e orientale in 7/8, La danza di Akil (East Market) si ispira al racconto Metà di una Bugia, tratto dalla raccolta Le Mille e una Notte di Nadia Terranova. Un lungo “intro” di improvvisazione porta al tema, scritto per quattro voci melodiche soliste in contrappunto, sopra la linea armonica. Caratterizzato da una sequenza di cicli di 8 misure, sempre diversi, si basa su una linea melodica principale del sax soprano che gioca sulla sequenza F, C, G, D, A, E, B e le relative alterazioni.

Filippo Bonaccorso
Inizialmente autodidatta fin dalla giovane età su pianoforte e batteria, Filippo Bonaccorso frequenta successivamente diverse prestigiose scuole di musica, dove ha l’opportunità di studiare con insegnanti come Agostino Marangolo, Giuseppe Urso e Giovanni Renzo per  una formazione di base nel jazz. Frequenta varie “clinic” (es. Giulio Capiozzo, John Scofield) e seminari (Roccella Jonica, Berklee-Perugia, Siena, Nuoro, Avigliana), dove approfondisce la tecnica individuale sulla batteria con Eric Echampard, Ron Savage, Tyshawn Sorey e Ettore Fioravanti. Inoltre studia nuove tecniche nell’improvvisazione collettiva con Claudio Lugo, teoria ed analisi dell’improvvisazione armonica con Larry Monroe e composizione e improvvisazione atonale con George Garzone. Nel frattempo indirizza e migliora le sue caratteristiche e la relazioni con altri musicisti sia in piccole che grandi formazioni. Entra a far parte come batterista della “Messina Jazz Orchestra” diretta da Giovanni Renzo, come pure del “Jazz Workshop di Messina” diretto da Salvatore Bonafede, dove ha l’opportunità di studiare e suonare con Kenny Wheeler. Consegue il diploma di Teoria e Solfeggio per Strumentisti presso il Conservatorio di Vibo Valentia. Dal 1996 è stato attivo in vari progetti musicali, quali “Crossroads”, “Fata Morgana Ottestra”, “Controtrìo” e “E(c)lectric Band”. Insieme al pianista messinese Luciano Troja, fonda e coordina il “Pannonica Jazz Workshop di Messina” (Italia) per lo studio e lo sviluppo del jazz e della musica sperimentale. Durante gli anni il Pannonica Jazz Workshop ha avuto l’opportunità in diverse occasioni di produrre concerti con numerose formazioni per l’“Associazione Musicale Filarmonica Laudamo” una delle più antiche e autorevoli associazioni concertistiche in Italia. Tra questi progetti si evidenziano i concerti eseguiti sulla musica di diversi grandi compositori americani tra i quali un concerto dedicato a Billy Strayhorn nel centenario della sua nascita, che ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Centennial Honorary Committee. Analoghi concerti sono stati successivamente dedicati a Fred Hersch (incluso l’intera suite “Songs Without Words” completamente arrangiata per l’ensemble), Earl Zindars, Leonard Bernstein e Louis Armastrong. Dal 2016 fa parte della “Filarmonica Laudamo Creative Orchestra”, che è stata alternativamente diretta da Salvatore Bonafede, Roberta Giuffrida, Dave Burrell, Blaise Siwula, Rocco John Iacovone, Karl Berger, Adam Rudolph e Marco Cappelli. Opera con continuità anche come compositore e insegnante di corsi individuali di batteria e laboratori collettivi per musicisti jazz. In Aprile 2020 è stato prodotto per la Got Groove Records il suo album di esordio “Enigmatica”, basato su una selezione di proprie composizioni.

Di seguito i link per ascoltare i brani dalle piattaforme digitali:

https://filippobonaccorso.hearnow.com/

https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_lYhmOoBTX6ChxXCLTJFTa2AZ5hEZeFi1s