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Fiorella Mannoia strega il pubblico di Capo d’Orlando nella tappa messinese del suo tour estivo andato in scena lo scorso fine settimana. La rossa cantante trascina gli spettatori in un luogo dove solo le emozioni hanno importanza. Per due ore non esistono crisi o problemi, preoccupazioni o tristezza. Il concerto della signora della musica italiana è un inno alla gioia. L’artista ripercorre la sua intensa carriera attraverso i brani più significativi del suo repertorio e quelle canzoni che hanno segnato la sua vita privata ed artistica, reinterpretate con quella grinta propria del suo modo di essere semplicemente “Fiorella”. Interagisce con il pubblico, parla, scherza, gioca, in quello che non è solo un semplice spettacolo, ma che si trasforma magicamente in una serata di festa. Il calore delle persone arriva dritto al cuore della Mannoia che non rimane insensibile all’affetto tributatogli e ricambia donando emozioni indimenticabili. Il concerto, a causa della pioggia, inizia con qualche minuto di ritardo. Ma anche Giove pluvio deve inchinarsi a lei e smettere di fare i capricci perché, per una sera, la protagonista è solo lei l’intramontabile Fiorella Mannoia. Lo spettacolo è un omaggio che l’artista vuole rendere alla sua carriera e si apre con “un bimbo sul leone” di Adriano Celentano, canzone che la piccola Fiorella, nel 1968 portò al Festival di Castrocaro. Subito spiega il senso di questo live iniziato lo scorso anno per i suoi sessant’anni e quarantasei di carriera. E prosegue subito a cantare con due suoi grandi successi “Caffè nero bollente” e “Come si cambia” entrambi proposte al Festival di Sanremo rispettivamente nel 1981 e 1984. Va avanti ripercorrendo i primi passi della sua carriera con “Amore bello” di Claudio Baglioni interpretata nella trasmissione Premiatissima ’84 che segnò un primo cambiamento nella sua vita artistica. Rende quindi omaggio agli autori più importanti delle sue canzoni, primo fra tutti Enrico Ruggeri che gli ha donato “Quello che le donne non dicono”. Un saluto particolare è andato ad Ivano Fossati che ha scritto per le “Le notti di maggio”. Si entra poi nel vivo del concerto e la cantante si cimenta con altre tre importanti reinterpretazioni: “Sempre e per sempre” di Francesco De Gregori, “Boogie” di Paolo Conte, “Mexico e nuvole” di Enzo Jannacci ed “Ho imparato a sognare” dei Negrita. La Mannoia rende quindi omaggio al Sud, storicamente depredato. Parla dell’immigrazione e delle disavventure di chi scappa dalla propria terra alla ricerca di un futuro migliore. Della disperazione di questa gente e del dolore per l’incertezza che gli aspetta quando partono senza sapere se arriveranno a destinazione. Queste emozioni sono racchiuse nel suo lavoro discografico “Sud” e, per l’occasione, ha scelto di cantare “In viaggio”, una lettera scritta da una madre al proprio figlio che è andato via in cerca di un destino migliore. Segue la cover di “Cercami” di Renato Zero con un arrangiamento davvero emozionante e una interpretazione non proprio al massimo di “Sally” di Vasco Rossi. Il concerto, piano piano, si avvia verso il finale, con una stupenda interpretazione di “Io non ho paura”, altro brano tratto dall’album “Sud” del 2012, e la recente “Le parole perdute”. Immancabile l’omaggio a Lucio Dalla con “La casa in riva al mare”. Al bis sono affidate, infine, una piacevole cover di “Via con me” di Paolo Conte e la bellissima “Il cielo d’Irlanda” che chiude lo spettacolo tra gli applausi del pubblico presente che piano piano ritorna alla realtà dopo aver vissuto due ore di intense emozioni. Il concerto è stato organizzato dalla Euphonya Management di Daio Grasso.

Gabriele Villa