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Il sindaco Maurizio Crimi impugna il bando di gara indetto dalla “SRR Messina Provincia” (Società per la Regolamentazione del Servizio di Gestione Rifiuti) per la progettazione di un polo impiantistico per il trattamento di rifiuti nell’area di c.da Zuppà e chiede ai cittadini di affiancarsi a questa protesta.

Un’azione necessaria, secondo il primo cittadino, per impedire la realizzazione della “seconda fase della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea” verso la quale si dovrebbe ragionare solo in termini di “bonifica e messa in sicurezza” piuttosto che pensare alla realizzazione di un polo impiantistico che vedrebbe la nascita di un nuovo impianto, oltre alla riattivazione di quelli già esistenti per il trattamento del percolato e per il recupero del biogas. Secondo Crimi, i cittadini e le varie associazioni non solo locali “non è possibile mortificare ulteriormente un territorio già martoriato da anni per la presenza dell’ex discarica, cresciuta oltre il livello massimo consentito (un milione di metri cubi in più) a causa dell’alibi dell’emergenza”. Alibi, questo, emerso nella relazione stilata lo scorso mese di aprile dalla Commissione Parlamentare Antimafia all’Ars, presieduta dall’Onorevole Claudio Fava, il cui dossier di 180 pagine, oltre a fotografare la realtà dell’emergenza dei rifiuti siciliana, ha evidenziato il “quadro opaco e a tratti imbarazzante” che riguarda anche la TirrenoAmbiente, società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, che avrebbe beneficiato di “autorizzazioni rilasciate generosamente dietro l’alibi dell’emergenza, nonostante le gravissime carenze di conformità legislativa”.

Il ricorso avanzato dall’amministrazione comunale di Furnari, tramite l’avvocato Guido Barbaro, contro la “SRR Messina e Provincia”, il comune di Mazzarrà Sant’Andrea, e l’Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana, è stato avanzato anche nei confronti della TirrenoAmbiente Spa in liquidazione e dell’associazione ASJA Ambiente Italia SpA.

“Le varie istituzioni sembrano essere non curanti al grido di allarme che più volte la comunità furnarese e i paesi limitrofi hanno lanciato sui rischi ambientali e di salute pubblica causati dalla presenza della discarica non ancora messa in sicurezza – dichiara Crimi –. Recentemente l’amministrazione comunale ha provveduto ad impugnare il bando di gara visto che la “SRR Messina provincia” ha programmato, grazie al precedente consenso prestato dai comuni che fanno parte della SRR, la costruzione di impianti sia per il trattamento di rifiuti che del percolato, anche proveniente da altri siti regionali, con un investimento privato e non pubblico di oltre 40 milioni di euro”. Impugnazione a cui aderirà anche l’ “Associazione Rifiuti Zero Sicilia” e a cui si affiancherà un altro atto di intervento a firma dei cittadini di Furnari. “E’ arrivato il momento di far sentire la nostra voce a livello giudiziario – conclude Crimi – Oltre alle manifestazioni pubbliche adesso trasformeremo la nostra indignazione in un atto da trasmettere all’Autorità Giudiziaria, l’unica che può mettere fine alla voracità del sistema che orbita intorno all’affare dei rifiuti”.

Pamela Arena